A causa della crisi che ha colpito il settore gas, il governo olandese ha accelerato i piani per potenziare il nucleare.
Il piano di creazione dei due impianti verrà svelato nelle prossime settimane e cercherà di rispondere efficacemente ai timori espressi dal parlamento, in merito alla crisi energetica scaturita dal conflitto russo-ucraino.
Sul breve termine invece il governo olandese ha optato per la generazione di carbone, seguendo il percorso tracciato dalla Germania negli ultimi mesi. Vediamo nel dettaglio il programma e quali saranno gli effetti di questo importante investimento.
La proposta iniziale dell’Olanda: una scelta in controtendenza
Ricondurre questa scelta esclusivamente al conflitto russo-ucraino è in realtà sbagliato: l’idea di puntare nuovamente sull’atomo era già nei piani della coalizione di governo. L’energia nucleare era già comparsa qualche mese fa nell’agenda dell’esecutivo, anche se l’investimento iniziale prevedeva un fondo di 500 milioni di dollari.
La proposta iniziale era quella di estendere l’unica centrale nucleare attiva nel Paese, quella di Borseele, situata nel sud del paese.
Questa scelta è in netta controtendenza rispetto alle scelte fatte negli ultimi anni dal governo olandese: se nel 1994 si era scelto di fare un passo indietro rispetto al nucleare optando per le rinnovabili, oggi il Ministro del clima e dell’energia Rob Jetten, vuole avvalersi anche di una fonte di energia stabile, al fine di contrastare la crisi energetica in atto. Al momento non sono trapelate altre indiscrezioni circa la realizzazione delle due nuove centrali nucleari: non resta che attendere gli sviluppi.
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