Il 2022 sarà un anno particolarmente positivo per l’energia del vento, che conoscerà una forte espansione in tutta Europa.
Previste installazioni da record per quello che è a tutti gli effetti un nuovo approccio alla fattispecie: quello dell’energia eolica in mare, l’eolico offshore, pronto a raggiungere nuovi primati.
Le installazioni supereranno, infatti, per la prima volta i 4 GW e raddoppieranno rispetto al 2021. La previsione di Rystad Energy recita di aggiunte di capacità del continente nel 2022 a 4,2 GW, più del doppio rispetto agli 1,8 GW installati l’anno. Un vero e proprio boom, una tendenza consolidata, in cui le aree marine saranno più che mai protagoniste.
Complice il saturarsi dei siti terrestri disponibili, di recente è stato inaugurato a Taranto il primo parco eolico offshore in Italia e nel Mediterraneo. Ma c’è solo questo dietro l’eolico in mare? No, ovviamente: in mare aperto la risorsa eolica è maggiore e meno turbolenta che sulla terraferma e, a patto di stare opportunamente lontani dalla costa, anche l’impatto visivo è piuttosto ridotto.
L’International Renewable Energy Agency (IRENA), come afferma il portale “Rinnovabili.it”, stima che questa tecnologia raggiungerà la produzione su larga scala e la commercializzazione nel giro pochi anni. Di grande interesse per tanti Paesi, coinvolge, per l’appunto, l’Italia in primissima battuta, in cui la profondità delle acque è elevata anche in aree molto vicine alle coste. E con i galleggianti possiamo sfruttare aree marine molto più ampie, installare le strutture in maniera più semplice, ridurre gli impatti sonori e sul fondale. Diminuzione delle criticità, con tanti vantaggi.