Soddisfare il 100% del fabbisogno energetico di interi Paesi sfruttando le sole energie rinnovabili attraverso le tecnologie che abbiamo a disposizione.
Secondo gli esperti, è possibile: il processo di transizione energetica che sta imperversando negli ultimi anni può condurre, a quella che troppo spesso viene accantonata come utopia ambientalista, ma che invece dovrebbe rappresentare il traguardo da raggiungere, in particolar modo dai Paesi più ricchi.
In un mondo in cui i cambiamenti climatici rappresentano la più grave minaccia per l'umanità, e il riscaldamento globale non più un rischio, ma uno scenario in cui siamo già immersi da diverso tempo, arginare un fenomeno che mina in maniera seria, decisiva, il futuro prossimo del pianeta e dei suoi abitanti.
Come ripetono gli esperti ormai da decenni, raggiungere la neutralità carbonica entro il più breve tempo possibile diventa una priorità assoluta, portando intere economie e società al solo consumo di energie rinnovabili.
È possibile farlo, e c’è chi già riesce in tale intento: il Costa Rica è l'esempio più virtuoso in assoluto, riuscendo a soddisfare il 99 percento del proprio fabbisogno energetico annuale attraverso le fonti rinnovabili. Non esattamente un Paese estremamente ricco, laddove in quest’ultima categoria annoveriamo, piuttosto, nazioni ancora saldamente ancorate a petrolio, gas e ad altri combustibili fossili per sostenersi.
Perché possiamo affermare che il Costa Rica non sia solo un esempio isolato (uno di diversi, diremmo), e che l’Italia, ad esempio, possa seguire le orme dei centroamericani? Secondo un approfondito studio – Impacts of Green New Deal energy plans on grid stability, costs, jobs, health, and climate in 143 countries – a cura dell’Università di Stanford, viene confermata la fattibilità della transizione energetica al 100% di energie rinnovabili entro il 2050 in 143 Paesi in tutto il mondo. L’abbattimento delle emissioni salverebbe la vita a 8 milioni di persone che ogni anno muoiono per lo smog, e riuscirebbe a portare, finalmente, il pianeta alla salvezza. Rimarrà un’utopia?