Il 2020 è stato un anno storico per la green revolution in Europa. Per la prima volta, infatti, le energie rinnovabili hanno superato i combustibili fossili per la produzione di energia elettrica.
Si tratta di un sorpasso epocale, quello che il mondo verde ha messo in atto rispetto al vecchio carbone e al vetusto petrolio. Lo ha rivelato il quinto rapporto realizzato dal think tank indipendente Ember assieme alla tedesca Agora Energiewende.
I dati che emergono raccontano di una crescita da parte delle energie rinnovabili dal precedente 34,6% al 38% del totale. Un dato particolarmente rilevante se lo si abbina con la diminuzione dell’utilizzo dei combustibili fossili, al 37%. Una tappa decisamente importante verso la decarbonizzazione del Vecchio Continente, che gli Stati membri dell’UE perseguono nell’ottica del raggiungimento degli obiettivi fissati dal Green Deal.
Sarebbe quasi facile dare ‘meriti’ alla pandemia nella riduzione dell’uso di carbone e petrolio a vantaggio di fonti di energia pulita. Al contrario, lo studio ha evidenziato che l'impatto del Covid e delle relative misure restrittive decise dai governi per contenerla ha avuto una rilevanza piuttosto relativa, proprio perché sembra mancare ancora un’applicazione continua dei principi green e una direzione univoca e ‘forte’.
Per quanto invece riguarda l'energia da fonti fossili, la produzione di carbone è scesa nel 2020, arrivando addirittura a dimezzarsi rispetto a quanto accaduto nel 2015. Una tendenza, questa, in atto già prima della pandemia, che adesso diventa ancor più accentuata in virtù degli investimenti che le libere imprese e gli Stati hanno attuato sulla generazione eolica e solare.
La strada, tuttavia, è ancora lunga: si stima, infatti, che questa debba triplicare del prossimo decennio, per raggiungere gli obiettivi del Green Deal. Questo significa che il mondo del lavoro necessita di professionisti che intraprendano i green jobs, per i quali è richiesta una solida formazione al fine di fare davvero la differenza in un panorama in cui la concorrenza occupazionale è sempre più alta e la richiesta di risorse qualificate diventa sempre più preminente. Un Master dal taglio pratico porta il giovane neolaureato e il professionista a migliorarsi in maniera decisiva.