La decarbonizzazione del pianeta è una delle sfide più affascinanti degli anni ’20 del terzo millennio, un’epoca in cui la tematica ambientale scala posizioni nella classifica delle priorità dei governi nazionali, delle organizzazioni sovranazionali, ma anche in un’ipotetica graduatoria dell’opinione pubblica.
Uno degli strumenti che i governi utilizzano per intervenire in maniera decisa – quasi punitiva, diremmo – verso chi non si allinea (per varie ragioni) a questa direzione, è l’adozione di un regime di tassazione più stringente rispetto a quelli tutt’ora vigenti. È con questo intento che nasce la carbon border tax, l’ultima idea dell’Unione Europea per favorire la decarbonizzazione. Recentemente approvata dall’Europarlamento, vediamo insieme che cos’è e cosa cambia con la sua attuazione.
Che cos’è la carbon border tax, e qual è il significato di questa espressione
Una tassa sulle emissioni di carbonio attribuita a beni importati che non sono stati tassati alla fonte. Potrebbe essere questa una definizione efficace che spiega che cos’è la carbon border tax, l’ultimo strumento che la comunità europea ha deciso di introdurre per accelerare i processi di decarbonizzazione all’interno dei Paesi membri. Il significato dell’espressione è bene esplicato attraverso la traduzione italiana della parola “tassa sui limiti del carbonio”.
Nell’ottica di una serie di politiche che portano i produttori dell'UE a fare affidamento su energie rinnovabili più rispettose dell'ambiente, l’obiettivo del legislatore è quello di contrapporre, a costi forse ancora troppo elevati, come quelli, appunto, per adottare forme di energia verdi, una tassazione più stringente.
In questo modo, si penalizza chi fa ancora un ampio utilizzo del carbonio come fonte di energia, e di conseguenza si cerca di rendere la spesa per le energie rinnovabili più sostenibile in termini di costi-benefici e, appunto, nella comparazione.
Cosa cambia con la carbon border tax per l’Unione Europea
La Commissione ambiente del Parlamento europeo a larga maggioranza (58 voti a favore, 8 contrari e 10 astensioni) ha adottato una risoluzione per istituire la carbon border tax sulle emissioni di carbonio contenute nei prodotti importati nell’Unione Europea. La misura prevede una tassa sui beni importati in funzione della loro intensità di carbonio, ovvero delle emissioni di carbonio ‘incorporate’ nei beni, al fine di colpire le aziende che maggiormente fanno utilizzo di questo elemento dannoso per l’ambiente.
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