Il crescente interesse dell’opinione pubblica verso il tema dell’ambiente, unito alla stringente normativa riguardante gli argomenti ad esso connessi, ha portato imprenditori e amministratori a porre sempre maggiore attenzione a un’attenta valutazione dell’efficienza energetica degli edifici, che si tratti del luogo nel quale l’impresa svolge la sua attività, ma anche un palazzo deputato ad altro scopo, come ad esempio un condominio.
Il crescente interesse dell’opinione pubblica verso il tema dell’ambiente, unito alla stringente normativa riguardante gli argomenti ad esso connessi, ha portato imprenditori e amministratori a porre sempre maggiore attenzione a un’attenta valutazione dell’efficienza energetica degli edifici, che si tratti del luogo nel quale l’impresa svolge la sua attività, ma anche un palazzo deputato ad altro scopo, come ad esempio un condominio.
Questa operazione viene indicata con l’espressione diagnosi energetica, una procedura obbligatoria per molte aziende di tutti i settori. Ecco cos’è esattamente, a cosa serve, chi può farla, e quando vi è l’obbligo di redigerla.
Cos’è la diagnosi energetica?
Un elemento di grande importanza per quanto riguarda la misurazione del fabbisogno energetico di un edificio. La diagnosi energetica è una procedura che racchiude tutte le indagini che vengono effettuate su uno stabile, al fine di valutare tutti gli aspetti connessi al consumo di energia: dove viene consumata, come viene consumata, che tipo di energia viene utilizzato.
La definizione di diagnosi energetica viene fornita dalla normativa comunitaria in vigore. In particolar modo, è la direttiva 2012/27/UE ad enunciarla: “La diagnosi energetica è una procedura sistematica finalizzata a ottenere un’adeguata conoscenza del profilo di consumo energetico di un impianto industriale o commerciale o di servizi pubblici o privati, a individuare e quantificare le opportunità di risparmio energetico sotto il profilo costi-benefici e a riferire in merito ai risultati”.
Si tratta di un’analisi volta a stabilire con precisione la quantità e la qualità dell'energia utilizzata per diverse finalità, e viene effettuata in maniera sistematica, documentata e periodica. La diagnosi energetica viene condotta attraverso sopralluoghi ed esami su documenti forniti dalle aziende, nonché analisi dei consumi, delle condizioni esistenti, ma anche del tipo costi-benefici, al fine di perseguire l’obiettivo ultimo del raggiungimento di elevati standard di efficienza e risparmio energetico.
Quando è obbligatoria la diagnosi energetica? La normativa vigente
La normativa vigente in materia di diagnosi energetica si riferisce principalmente al d.Lgs. 102 del 4 luglio 2014; gli obblighi per le imprese sono stati sanciti dall’articolo 8 dello stesso decreto legislativo. Diversi i casi previsti dalla legge per quanto riguarda l’obbligo a possedere una certificazione che attesti il compimento di attività di diagnosi energetica sugli edifici.
Innanzitutto, è obbligatorio che una diagnosi energetica venga effettuata presso gli edifici delle grandi imprese. Di quali attività stiamo parlando? Una grande impresa, per poter essere tale, deve avere 250 dipendenti e deve avere un fatturato superiore a 50 milioni di euro, o un totale di bilancio annuo superiore a 43 milioni di euro.
La seconda categoria di imprese per le quali è obbligatorio redigere una diagnosi energetica è costituita dalle cosiddette imprese energivore, ossia quelle attività comprese nella lista Csea (Cassa per i Servizi Energetici Ambientali), che risponda ai seguenti tre criteri:
- utilizzo di almeno 2,4 GWh di energia elettrica nell’anno di riferimento;
- rapporto tra costo effettivo dell’energia elettrica e fatturato pari almeno al 2%;
- codice Ateco prevalente riferito ad attività manifatturiera.
La diagnosi energetica ha una scadenza, fissata ogni quattro anni: il bollino energetico deve essere infatti rinnovato a cadenza periodica. La data fissata per il 2019 è quella del 5 dicembre, dato che nello stesso giorno del 2014 le aziende hanno effettuato la diagnosi.
Diagnosi energetica, ecco chi può farla
Lo stesso d.Lgs 102/2014 ha stabilito che tra le figure professionali che possono effettuare una diagnosi energetica vi è quella dell’Esperto in gestione dell’Energia, qualifica spesso abbreviata con la sigla EGE. Si tratta di un professionista estremamente qualificato sull’argomento energia, prevista dalla norma UNI-CEI 11339.
Il Master in Energy Management della Business School Alma Laboris prevede tra i propri precipui sbocchi occupazionali proprio la figura dell’Esperto in gestione dell’Energia. Uno dei moduli didattici delle lezioni è interamente dedicato alla diagnosi energetica, argomento affrontato in maniera esaustiva e approfondita, in tutte le sue dinamiche.
La Faculty del Master, formata da professionisti del settore, si propone di fornire al partecipante tutte le conoscenze e competenze necessarie per svolgere al meglio la professione. Il costo del Master prevede agevolazioni per chi voglia sottoscrivere un’iscrizione anticipata ai corsi.