Cos’è l’autoconsumo? Quali vantaggi offre agli utilizzatori finali? E quali al sistema elettrico? Come viene normato, ad oggi, nel sistema legislativo italiano?
A queste domande ha provato a rispondere l’Arera (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente) in una relazione presentata alla Commissione 10a Industria, commercio e turismo del Senato della Repubblica. Nel memorandum presentato, l’Ente Regolatorio ha illustrato la situazione nazionale dell’autoconsumo ed i suoi effetti sul sistema elettrico nazionale.
Tema sicuramente importante visto che nel “Pacchetto energia pulita per tutti gli europei”, presentato dalla Commissione europea a fine 2016 un posto di rilievo lo occupa la tematica della generazione distribuita, dell’accumulo e dell’autoconsumo.
L’autoconsumo (anche se sarebbe meglio parlare di energia prodotta e consumata in loco, per avere la possibilità di separare gli attori che producono e che consumano, aprendo quindi il settore a relazioni contrattuali tra diversi attori) introduce una serie di effetti sul sistema elettrico. Primi tra questi la riduzione delle perdite di rete ed alla diminuzione dei costi di sviluppo e di O&M delle reti elettriche. Ma pochi altri ne individua l’Arera. Ad esempio la diffusione dell’autoconsumo non incide sui costi delle attività di dispacciamento, in quanto l’Operatore della Trasmissione deve comunque tener conto della necessità di approvvigionarsi di capacità di riserva per soddisfare il fabbisogno di potenza del carico quando l’autoproduzione del sistema è pressoché nulla. Anzi, i costi di dispacciamento aumentano al crescere della volatilità delle fonti. In virtù di ciò, il risparmio che l’autoconsumo produce sui costi generali del dispacciamento è difficilmente calcolabile. Mentre lo stesso non influenza in alcun modo l’andamento degli oneri generali di sistema. Anzi, escludere le percentuali di autoconsumo dagli oneri, comporterebbe il riconoscimento di un incentivo implicito all’autoconsumo.
Il memorandum dell’Arera prosegue fornendo alcune indicazioni sulle possibili semplificazioni in materia di autoconsumo all’interno delle reti, materia già presente all’interno della legislazione nazionale in vari punti, con approcci ed interventi differenti.
In particolare, mentre per i Sistemi di Distribuzione Chiusi la definizione attualmente vigente (derivata dalla normativa europea) appare sufficiente, per quanto riguarda i Sistemi Semplici di Produzione e Consumo, l’Arera propone di sostituire alle numerose definizioni esistenti una definizione unica, dove però sarebbe auspicabile non discriminare le tipologie in base alle fonti e alle tecnologie.
Tuttavia la Direttiva Europea 2018/2001 del Parlamento Europeo dell’11 dicembre 2018, indica che solo l’autoconsumatore di energia rinnovabile dovrebbe avere diritto a trattamenti regolatori e tariffari dedicati e agevolati. In relazione a questo punto, l’Arera auspica che in sede di recepimento della Direttiva Europea il Parlamento non ci si limiti all’autoconsumatore di energia rinnovabile.
Sembrerebbe quindi un passo indietro rispetto alle attuali tendenze, sia dei legislatori europei sia dei mercati, che invece puntano le loro scommesse sulle fonti rinnovabili.