Il Centro comune di ricerca della Commissione europea suggerisce alcune azioni specifiche per migliorare il mercato ed evitare uno stallo nella crescita dell’e-mobility.
Gli analisti energetici sono concordi a prevedere nel breve termine una crescita esponenziale dei veicoli elettrici a livello mondiale. L’atteso boom del settore avrà conseguenze dirette sui materiali che compongono le batterie al litio, cobalto in primis. Secondo gli scienziati del Centro comune di ricerca (JRC) della Commissione europea, se tali trend dovessero continuare, fra due anni la domanda di cobalto dovrebbe superare l’offerta, facendo tremare la crescita dell’e-mobility sia in Europa che nel resto del mondo. Per fare chiarezza sul problema, il JCR ha pubblicato lo studio “Cobalt: demand-supply balances in the transition to electric mobility”. Il documento affronta i rischi nell’approvvigionamento europeo del minerale offrendo alcune soluzioni, dalle nuove esplorazioni minerarie al riciclo delle batterie. “Poiché lo stock mondiale dei veicoli elettrici – scrive il centro di ricerca – dovrebbe aumentare dai 3,2 milioni del 2017 a 130 milioni nel 2030, la domanda complessiva di cobalto potrebbe triplicare nel prossimo decennio, superando l’offerta nel 2020”.
In realtà il mercato comunitario sta già affrontando le prime difficoltà. Attualmente la produzione annua di cobalto nell’UE è di circa 2300 tonnellate, mentre la domanda è di quasi nove volte superiore. Man mano che crescerà il divario, il Vecchio Continente dipenderà sempre più dalle importazioni in un mercato destinato alla saturazione e dove vige lo strapotere della Cina.
La Repubblica popolare, infatti, ha già assunto posizioni di predominio in ogni fase della filiera, dall’estrazione mineraria alla lavorazione dei metalli e si è aggiudicata per i prossimi tre anni un terzo della produzione del Congo, il paese che detiene più della metà della fornitura mondiale di cobalto. E man mano che la domanda globale si farà più pressante, i prezzi del metallo cresceranno.
Secondo il rapporto del JRC questi rischi persisteranno in futuro, aumentando nel breve termine con la possibilità, tuttavia di diminuire tra il 2020 e il 2030, quando i progetti di esplorazione attualmente in corso potrebbero aggiungere nuovi fornitori e diversificare il mercato. Per i ricercatori del Centro “sostituire il cobalto con altri metalli è tecnicamente possibile e potrebbe ridurre la domanda proveniente dalla produzione di veicoli elettrici di quasi il 30%. Tuttavia, la sostituzione non sarà sufficiente a risolvere lo squilibrio nel medio-lungo termine”.
La relazione suggerisce azioni specifiche che potrebbero migliorare la situazione del mercato, come ad esempio:
- promuovere l’estrazione del cobalto e attirare investimenti privati nell’esplorazione dei minerali migliorando le condizioni normative;
- consolidare gli accordi commerciali con paesi come Australia e Canada, la cui importanza come produttori di cobalto dovrebbe crescere in futuro;
- assicurare che le batterie usate, comprese quelle dei veicoli elettrici ibridi plug-in, siano raccolte in modo efficiente per aumentare il riciclo del cobalto;
- esplorare modi per portare nel mercato soluzioni chimiche a basso tenore di cobalto e le alternative cobalt-free.