Nella gestione di progetto, che riveste un ruolo egemone in quanto a importanza per le strategie (e per le implementazioni di queste ultime) in ogni azienda, il fattore del rischio è presente in misura sempre maggiore, e con forme molto differenti di fattispecie in fattispecie.
Man mano che i progetti diventano sempre più dinamici, le organizzazioni hanno bisogno della capacità di gestire l'incertezza, o rischio, che accompagna tali cambiamenti. Risultare preparati in un panorama simile passa attraverso la frequentazione di un percorso di alta formazione sulla gestione del rischio, come ad esempio un Master in Risk Management applicato al project management.
Che cos’è la gestione del rischio, e perché è importante
Partiamo subito con il nostro core, il fulcro del nostro discorso: che cos’è, nel concreto, il risk management? Stiamo parlando di una materia di grande importanza nella disciplina del project management, che nel corso degli ultimi anni ha anche dedicato una certa letteratura all’argomento. La gestione del rischio di progetto non si limita all'identificazione e all'aggregazione dei rischi, analisi necessarie per un’attività efficace, che coinvolge diversi professionisti e che si compone di diversi step.
Risk management cos’è: definizione e significato
Una definizione efficace per l’espressione risk management che possa spiegarne bene il significato non può dunque non considerare questa materia come propria della gestione di progetto, di cui è tipica componente. Possiamo identificare la gestione del rischio come l’insieme delle attività che il team di progetto compie per identificare, valutare, prevenire, o mitigare, i rischi correlati a un progetto, che potenzialmente possono avere un impatto negativo sui risultati desiderati e sul raggiungimento degli obiettivi finali.
Il risk management è la risposta qualsiasi rischio che si presenta durante il ciclo di vita di un progetto per aiutare il progetto a rimanere in pista, e a conseguire quanto stabilito in fase di pianificazione strategica. È anche per questo che la gestione del rischio, di solito, viene considerata parte del processo di pianificazione per capire il rischio che potrebbe verificarsi nel progetto, e per controllare se effettivamente possa verificarsi lo scenario di rischio.
Cosa fa chi lavora nel risk management
Per progetti su larga scala, le strategie di gestione del rischio potrebbero includere un'ampia pianificazione dettagliata per ciascun rischio, al fine di garantire che tutte le strategie che vengono messe in atto vengano affiancate da strategie di mitigazione dei rischi, nel caso in cui effettivamente possano verificarsi.
I professionisti chiamati ad identificare gli elementi chiave del processo di gestione del rischio sono inevitabilmente investiti di grandi responsabilità; uno scenario che presume che i suoi attori siano preparati ad affrontare le situazioni, e riescano a fronteggiare le sfide che quotidianamente caratterizzano questa attività.
I membri del team di progetto che lavorano alla gestione del rischio lo fanno in tutti gli step, per mitigare il potenziale impatto degli eventi imprevisti, e quanto effettivamente possano incidere per quanto riguarda costi, tempi, modalità di realizzazione del progetto.
Le figure professionali del risk management
Le figure professionali che lavorano nel risk management, sono tante e nessuna. Cerchiamo di spiegare al meglio il significato di questa affermazione. Il futuro (neanche troppo lontano) va verso la formazione di una figura come quella del project risk manager, ovvero il professionista incaricato di gestire tutti i processi di identificazione, valutazione e controllo delle minacce che incidono, quasi inevitabilmente, su un progetto. Dotato di un approccio agile e adattivo, riesce a modulare i processi tutti i giorni, rivestendo un ruolo davvero molto rilevante.
Ma la gestione dei rischi di progetto si concretizza in una serie di processi, finalizzati a minimizzare le conseguenze negative e massimizzare quelle positive, e ad oggi in una sola figura professionale. È il project manager, infatti, ad assumersi spesso l’attività di risk management, che viene attribuita a colui il quale, sull’intero progetto, ha la massima responsabilità. Questo professionista, tra le altre mansioni, è dunque chiamato a gestire i rischi, in ognuna delle sue fasi.
Le fasi della gestione del rischio, e le principali tipologie
Gli elementi chiave di un programma di gestione del rischio includono diverse fasi. In generale, possiamo distinguerne cinque differenti: pianificazione del rischio, identificazione del rischio, analisi del rischio, piano di risposta al rischio, monitoraggio dei rischi. In ognuna di queste, il project manager esperto deve comprendere i potenziali effetti che i rischi possono avere sui propri progetti e li gestisce di conseguenza. L’effetto atteso è quello dell’aumento delle probabilità di successo del progetto.
Le tipologie di rischio sono piuttosto differenti tra loro. Possiamo distinguere innanzitutto una categoria di rischio legato a prestazioni, ambito, qualità. In questa fattispecie è incluso il rischio che il progetto, una volta completato, non funzioni come previsto o non soddisfi i requisiti previsti.
Esistono inoltre rischi legati alla pianificazione del progetto, che vengono rappresentati dalla possibilità che il progetto richieda più tempo del previsto. Conseguenza quasi diretta – ma del tutto indipendente – è quella del rischio di costo, ovvero banalmente che il progetto, in particolar modo qualora richiedesse più tempo, comporti un costo maggiore.
Correlato ad esso, il rischio legato alle prestazioni del progetto: riducendo i costi, infatti, si può incorrere in una riduzione della qualità dei risultati attesi, per cercare di rimanere all'interno del budget di base.
Come ottenere i requisiti per lavorare nel risk management
Lavorare nel project management e occuparsi di gestione del rischio comporta che alle proprie spalle si possegga una formazione di base di caratura eccellente, completa di tutti gli strumenti operativi per risultare un professionista di successo in questo specifico ambito. Un settore così pieno di sfaccettature, infatti, richiede risorse altamente preparate. Magari, che abbiano conseguito un Master in Risk Management, senza dubbio lo strumento migliore per lavorare al meglio e ricoprire ruoli di responsabilità nella gestione del rischio.
Diventare project manager, inoltre, è l’ambizione di tantissimi profili all’interno del panorama attuale. Una disciplina, quella della gestione di progetto, che contiene tanti elementi interessanti, come appunto la gestione del rischio, che conferiscono alla materia un carattere interdisciplinare. Se a ciò aggiungiamo il fatto che ogni azienda, nel mondo, qualunque sia il suo settore di riferimento, le sue dimensioni, la sua importanza, ha bisogno di un soggetto che si occupa della gestione di progetto, comprendiamo l’importanza della disciplina.
Master Risk Management: il miglior percorso in ambito project
Come scegliere il miglior Master in Risk Management? Per comprendere quale percorso di Alta Formazione possa essere il più adatto alla propria carriera, occorre cercare Master che riescano a conferire al discente tutte le skill più richieste dalle aziende, e che dunque siano dotati di quella caratterizzazione pratica ad oggi indispensabile per ogni professionista.
Optare per un Master in Project Management che dia un ampio spazio alla disciplina del risk management può essere dunque la scelta giusta. Il percorso di Alta Formazione di Alma Laboris, ad esempio, all’interno del suo programma didattico dedica un modulo alla gestione del rischio, che viene trattata con un approccio Executive, come d’altronde tutte le altre tematiche.
Il percorso, negli anni, ha mostrato qualità nella formazione e capacità di inserire il professionista nel mondo del lavoro, grazie ad alcune specifiche che rappresentano i punti di forza di Alma Laboris.
Master Risk Management Alma Laboris con Placement gratuito
Il Servizio Placement Gratuito di Alma Laboris Business School coinvolge i Partecipanti del Master in Project Management in un complesso di attività personalizzate, finalizzate alla massimizzazione dello sviluppo di carriera del discente. Il primo step è quello della promozione funzionale dei profili dei Partecipanti alle aziende, obiettivo quotidiano per chi lavora nel Cooming Job, la Placement Unit di Alma Laboris, composta da professionisti nel settore delle risorse umane.
Contemporaneamente a questa attività viene organizzato un percorso di Career Coaching individuale, per consentire al Partecipante di sviluppare degli strumenti di presentazione (curriculum vitae, cover letter ecc.) davvero vincenti nel mondo del lavoro di oggi e rendere spendibile il suo profilo in un target di contatti.
Oltre 6000 Aziende Partner, una percentuale di successo del 90% in quanto a Partecipanti che hanno ottenuto almeno due colloqui di lavoro con realtà italiane e multinazionali. Il Servizio Placement di Alma Laboris punta a realizzare gli obiettivi di carriera del discente e a permettergli di inserirsi nel mondo del lavoro; riqualificarsi professionalmente; ricollocarsi presso un’altra azienda, a seconda delle sue peculiari esigenze.