Alma Laboris Business School - Moneta elettronica: meno costi e più velocità, decolla la rete Blockchain

Moneta elettronica: meno costi e più velocità, decolla la rete Blockchain

Moneta elettronica: meno costi e più velocità

Dai bonifici transfrontalieri alle rimesse, fino ai pagamenti aziendali e ai trasferimenti interbancari: la blockchain promette di rivoluzionare il settore dei pagamenti, permettendo di velocizzare i processi e di ridurre i costi delle transazioni.

 

Fattori che spiegano l’interesse crescente verso questa infrastruttura tecnologica (sottostante al funzionamento della criptovaluta Bitcoin) la cui peculiarità è la possibilità di registrare e archiviare tutte le transazioni che avvengono all’interno di una determinata rete di computer, eliminando la necessità di terze parti “fidate” (controllori, notai o istituti centrali).

 

Blockchain le transazioni del futuro in tempo reale

Dunque, una rete orizzontale e condivisa che rientra nel filone emergente della disintermediazione, che in tema di pagamenti consente di velocizzare e snellire i processi e di ridurre i costi delle transazioni: tanto che, secondo il report “Blockchain Technology: How banks are building a real-time global payment network”, che ha coinvolto le principali banche globali, il 30% è ormai in fase avanzata in materia di adozione della blockchain per i pagamenti: i dirigenti si definiscono “in prima linea nella rivoluzione” (17%) o “impegnati nella sua realizzazione” (13%). Per quanto riguarda i casi di utilizzo più diffuso della blockchain all’interno dei servizi di pagamento, l’indagine segnala come riguardi soprattutto le attività transfrontaliere, dai bonifici alle rimesse fino ai trasferimenti interbancari, oltre ai pagamenti aziendali.

Mentre, secondo un report del World Economic Forum, entro il prossimo anno l’80% delle banche avrà già adottato la blockchain almeno per alcune attività; tra queste, spiccano i pagamenti internazionali e i bonifici.

Una sua adozione su larga scala dal mondo bancario, sempre secondo l’indagine, potrebbe consentire risparmi che si aggirano fra 15 e 20 miliardi di dollari all’anno a partire dal 2022: «La blockchain ha una portata globale. Ci vorrà qualche tempo per una sua diffusione ampia sul mercato, forse entro il 2020, ma il cambiamento sarà radicale ed esteso a molti settori dell’economia», sottolinea Mario Costantini, responsabile direzione ricerca e accelerazione dell’innovazione di Intesa Sanpaolo, che, all’interno del Consorzio R3 (focalizzato sullo sviluppo della blockchain in ambito finanziario) sta testando «diverse soluzioni per i pagamenti cross border, per rendere più efficiente il mondo del trade finance e in ambito capital market. Con l’obiettivo di definire uno standard di riferimento tra banche».

Il settore ha messo in moto investimenti milionari: Juniper Research stima nei primi sei mesi del 2016 che i venture capital hanno destinato alle nuove imprese innovative dei bitcoin e del blockchain circa 300 milioni di dollari. Un trend confermato anche dai dati di Cb Insights secondo cui i finanziamenti al settore hanno registrato nel primo trimestre dell’anno un picco del 385% (a quota 173 milioni di dollari) e un incremento del 21% in termini di operazioni concluse (39 contro 32) rispetto all’ultimo trimestre del 2015.

Il successo però non è scontato. Il World Economic Forum segnala che ci sono degli ostacoli da superare per l’affermazione su larga scala: dall’incertezza regolatoria alla mancanza di standard condivisi. Nei primi sei mesi del 2016 i venture capital hanno destinato alle nuove imprese innovative del settore circa 300 milioni di dollari.

 

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