Export italiano, ecco gli ultimi dati Istat
I dati divulgati dall'Istat relativi al mese di settembre mostrano un export altalenante ma in ottima salute, con un andamento tendenzialmente positivo sia sui nuovi mercati che su quelli consolidati.
Le esportazioni italiane infatti hanno messo a segno un +3,1% su base annuale (ovvero nel periodo compreso tra settembre 2015 e 2016), pur avendo subito una leggera frenata su base mensile (-1,6% tra agosto e settembre), va però detto che nel mese di agosto si era registrato un incremento notevole delle vendite estere (+11,4% rispetto all'anno precedente e +2,6% rispetto a luglio). Una performance che non si vedeva da ottobre 2012. Su base trimestrale la crescita appare invece limitata alo 0,6%, un dato spinto dalle vendite nei paesi UE.
Auto, farmaceutica e macchinari i settori trainanti
A trainare il trend positivo sono state le vendite dei settori auto (+13,6%), farmaceutico (+7,1%), degli articoli sportivi (+5,7%) e dell'alimentare (+5,7%), un piccolo calo si registra invece per l'export di petroli raffinati. Il comparto macchinari ha trovato un solido mercato in Usa e Francia, così come i metalli in Germania e l'industria farmaceutica negli Stati Uniti. Rispetto a settembre 2015 sono cresciuti sia i volumi (+1,9%) che i valori medi unitari (+1,1), l'export verso l'area UE mostra però un leggero calo (-3,3%), ma cresce, seppur di poco, quello verso l'area extra-UE (+0,5%), un dato invertito se si analizzano i dati trimestrali: +0,6% dell'export nel trimestre luglio-settembre (+0,8% considerando la sola area UE e +0,2% in quella extra-UE). La bilancia commerciale registra nel complesso un avanzo di 37,3 miliardi di euro in 9 mesi, anche grazie al calo delle importazioni in agosto (-4,5%, in aumento però dell'1,7% su base annuale), nel mese di settembre tale surplus è stato di 3,7 miliardi di euro, superiore agli 1,7 miliardi dello stesso mese del 2015.
Cina, Giappone e Usa i principali partner commerciali
Le aziende italiane guardano sempre più ad Oriente. L'incremento tendenziale più marcato tra il settembre dell'anno scorso e quello dell'anno corrente si registra infatti verso Cina (+23,3%) e Giappone (18,2%), ma non sono da meno Stati Uniti (11,1%), da tempo partner commerciale consolidato, Spagna (+7,3%) e Austria (+7,2%). Performance negative si registrano invece verso Polonia (-0,2%), Russia (-1,4%), Turchia (-8,4%), Belgio (-10,5%) e Paesi Opec (-10,9%). Si nota anche un aumento dell'incidenza delle esportazioni italiane all'interno dell'Area Euro, che passa dal 9,6 al 9,8%, mentre si abbassa impercettibilmente quella verso i paesi extra-UE, che passa dal 13,5 al 13,4%, la quota delle esportazioni italiane sul totale dell'Area UE è salita all'11,1%. L'import dal canto suo vede invece protagonisti Repubblica Ceca (+18,3%), paesi Opec (+9,5%), Spagna (+7,3%) e Paesi Bassi (+3,1%). La forte vocazione manifatturiera che ha portato l'economia italiana a primeggiare nel mondo è una garanzia per il continuo rafforzamento dell'export del Made in Italy, e un importante stimolo per chi intende far conoscere i propri prodotti all'estero.