Analisi degli scostamenti nel controllo di gestione, cos'è e come si fa: alcuni esempi
L'analisi degli scostamenti è uno strumento cruciale nel controllo di gestione, utilizzato dalle aziende per monitorare e migliorare le proprie performance economiche e operative.
Questa pratica, essenziale nell'ambito dell'economia aziendale, permette di identificare le deviazioni tra i risultati effettivi e quelli pianificati, fornendo un quadro chiaro delle aree in cui l'azienda sta eccellendo o, al contrario, riscontrando difficoltà. Approfondire l'analisi degli scostamenti consente non solo di correggere eventuali inefficienze, ma anche di ottimizzare le strategie future, garantendo così una gestione più efficace e orientata al successo.
Che cos'è l'analisi degli scostamenti?
L'analisi degli scostamenti è un processo che si occupa di confrontare i risultati effettivi di un'azienda con quelli pianificati o attesi, al fine di individuare differenze significative, note come scostamenti. Questi scostamenti possono essere sia positivi che negativi, indicando rispettivamente performance superiori o inferiori alle aspettative. La comprensione delle cause che determinano tali scostamenti è fondamentale per i manager, in quanto consente di prendere decisioni informate per correggere eventuali anomalie o sfruttare opportunità inaspettate.
Ad esempio, consideriamo un'azienda che produce componenti elettronici e che ha stimato un costo di produzione di 50 euro per unità. Se, a fine trimestre, si scopre che il costo effettivo per unità è stato di 55 euro, l'azienda si trova di fronte a uno scostamento negativo di 5 euro per unità. Questo scostamento potrebbe essere dovuto a un aumento del costo delle materie prime o a una riduzione dell'efficienza produttiva. Comprendere il motivo di questo scostamento è essenziale per attuare misure correttive.
Come si effettua l'analisi degli scostamenti?
Per condurre un'analisi degli scostamenti efficace, è necessario seguire un processo strutturato che includa diverse fasi. La prima fase consiste nella raccolta dei dati, che devono essere accurati e tempestivi per garantire un confronto significativo tra i risultati effettivi e quelli previsti. Successivamente, si procede al calcolo dello scostamento, che rappresenta la differenza tra il valore effettivo e quello pianificato. Questo calcolo può essere applicato a diverse aree aziendali, come i ricavi, i costi, la produttività o altri indicatori di performance.
Ad esempio, una catena di negozi al dettaglio potrebbe prevedere un fatturato di 1 milione di euro per un mese specifico. Se alla fine del mese il fatturato reale si attesta a 900.000 euro, si verifica uno scostamento negativo di 100.000 euro. In questo caso, è necessario indagare le cause dello scostamento, che potrebbero includere un calo della domanda, problemi di approvvigionamento o inefficacia nelle campagne di marketing. Identificare la causa precisa dello scostamento permette all'azienda di intervenire in modo mirato, magari rivedendo le strategie di marketing o migliorando la gestione degli inventari.
Una volta calcolati gli scostamenti, è essenziale analizzare le cause alla base di queste differenze. Questo passaggio richiede una comprensione approfondita dei processi aziendali e del contesto economico in cui l'azienda opera. Ad esempio, uno scostamento negativo nei ricavi potrebbe essere causato da una diminuzione della domanda, da problemi nella supply chain o da errori nelle strategie di marketing. L'analisi delle cause permette di identificare le aree critiche su cui intervenire per migliorare le performance future.
Infine, l'ultima fase dell'analisi degli scostamenti consiste nel definire le azioni correttive. Queste azioni devono essere mirate e basate sulle cause identificate in precedenza, al fine di ottimizzare i risultati e raggiungere gli obiettivi aziendali. In alcuni casi, può essere necessario rivedere i piani iniziali, adattandoli alle nuove circostanze emerse dall'analisi.
L'analisi degli scostamenti nell'economia aziendale e nel controllo di gestione
Nell'ambito dell'economia aziendale, l'analisi degli scostamenti si configura come un elemento chiave del controllo di gestione, poiché consente di mantenere il focus sulle prestazioni aziendali e sull'efficienza operativa. In particolare, questa analisi è strettamente collegata alla gestione del budget e al controllo dei costi, due aspetti cruciali per la sostenibilità economica di un'azienda.
Ad esempio, un'azienda manifatturiera potrebbe pianificare di spendere 100.000 euro al mese in materie prime, ma alla fine del mese scopre di aver speso 120.000 euro. Questo scostamento negativo di 20.000 euro potrebbe derivare da un aumento imprevisto dei prezzi delle materie prime o da una gestione inefficiente degli acquisti. Analizzando questo scostamento, l'azienda potrebbe decidere di negoziare nuovi contratti con i fornitori o di ottimizzare il processo di approvvigionamento per evitare ulteriori scostamenti in futuro.
Nel controllo di gestione, l'analisi degli scostamenti viene utilizzata per monitorare costantemente la performance aziendale e per garantire che le risorse siano utilizzate in modo efficace. Questo strumento permette di identificare prontamente eventuali discrepanze rispetto agli obiettivi prefissati e di intervenire tempestivamente per correggerle. Inoltre, l'analisi degli scostamenti offre una base solida per il processo decisionale, supportando i manager nella valutazione delle strategie in atto e nella definizione di nuovi piani d'azione.
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Redazione Alma Laboris