Cos’è e come si misura il rischio di un rendimento
Negli investimenti, la definizione di rischio, consiste nella possibilità che il rendimento di un investimento si discosti in peggio rispetto a quanto auspicato, fino a comportare la perdita, in parte o in toto, del valore dell’investimento.
Il concetto di rischio rientra nel novero delle grandezze soggettive: la sua percezione è influenzata da innumerevoli variabili che rendono difficile comprendere il perfetto equilibrio tra rendimento e rischio. Scopriamo insieme com’è possibile misurarlo al fine di arginare eventuali perdite.
Le tipologie di rischio finanziario
In linea di massima, più grande è l’ammontare di rischio che ci si assume, più considerevole e grande sarà il rendimento potenziale.
Può capitare di frequente che per brevi periodi, a rischi elevati, non corrispondano effettivamente rendimenti elevati: questo non deve far demordere l’investitore in quanto si tratta semplicemente di fasi. Esistono poi differenti tipologie di rischio, ognuna individuabile attraverso caratteristiche individuali.
- Rischio specifico: è il rischio che si corre quando l’investimento è legato al rischio peculiare di uno specifico strumento finanziario o settore, ed è eliminabile attraverso la diversificazione;
- Rischio sistematico: legato alle normali oscillazioni del mercato, non è eliminabile ma può essere calcolato statisticamente come “deviazione standard”;
- Rischio del gestore: si verifica quando chi gestisce il portafogli non riesce a superare l’indice di riferimento.
Per determinare e comprendere il rischio di un rendimento occorre valutare le possibilità offerte dal proprio patrimonio, cercando di comprendere quali sono i rischi che si intende correre per l’ottenimento di maggiori profitti, ma anche e soprattutto ottenere quante più informazioni possibili circa l’investimento che si intende fare: maggiori sono i dati in nostro possesso, minori sono le percentuali di rischio.
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Redazione Finanza