BCE, aumentano i tassi: cosa cambia per BPT, mutui e prestiti?

La Banca Centrale Europea ha deciso di alzare i tassi di interesse di altri 75 punti base dopo i 50 punti dello scorso mese di luglio.

Ma quali saranno le ripercussioni di questa azione? La mossa, in teoria, è volta a frenare l'elevata inflazione che il sistema economico mondiale sta affrontando. Ma chi ne risentirà? E cosa cambia per BPT, mutui e prestiti?

Una prima, drammatica, conseguenza, potrebbe essere l’aumento delle rate dei mutui a tasso variabile. Secondo quanto riportato da “Facile.it”, la rata nel quarto trimestre dell'anno potrebbe aumentare di altri 145 euro a 890. Questo considerando la crescita ulteriore di Euribor nel corso dei prossimi mesi.

Ultime analisi danno invece per scontato l'aumento dei tassi di interesse dell'8 settembre di 0,75%, nonché un ulteriore aumento di 0,50% entro la fine dell'anno e ulteriori 0,50% nella prima metà del prossimo anno.

Note dolenti anche per quanto concerne il mutuo a tasso fisso: sottoscriverlo, infatti, costerà di più. L’offerta per i nuovi mutuatari sarà caratterizzata da maggiori interessi. L’ipotesi è che il TAN potrebbe crescere ulteriormente con il nuovo aumento della Bce.

E non trascuriamo le rate per i prestiti di imprese e famiglie: i prestiti personali, infatti, attraverseranno una situazione analoga. Le rate dovrebbero rimanere invariate se il prestito è stato già stipulato a tasso fisso, e incrementare se questo è, invece, legato al tasso variabile, o se verrà stipulato a un tasso fisso da settembre in poi.

Per quanto riguarda, invece, i BPT? L'aumento dei tassi di interesse di 75 punti base incide indubbiamente sui titoli di Stato, in particolar modo sui rendimenti a lunga scadenza come questo. Anche qui, i titoli di Stato italiani restano sotto pressione.