Inflazione e tariffe telefoniche: la proposta di WindTre
Ad oggi l’inflazione italiana è all’8% pertanto Windtre avrebbe avanzato all’AGCOM la richiesta di rendere automatici eventuali rincari delle tariffe applicate ai clienti, tenendo conto per l’appunto, proprio dell’aumentare dell’inflazione.
Questo tipo di rimodulazione bloccherebbe il cliente, che non potrebbe più muoversi. Per far ciò la compagnia telefonica vorrebbe introdurre una clausola all’interno del contratto che prevede e anticipa, proprio questo scenario.
Il cliente potrebbe sempre avvalersi del recesso previsto dalla normativa vigente nei casi di modifica unilaterale del contratto, oppure di fatto, potrebbe scegliere di subire l’imposizione di un canone più alto. La proposta e l’adozione di questa misura secondo Windtre sarebbe pressoché coerente con quanto già da anni fa Tim, che modifica, a seconda della percentuale di inflazione, il costo del noleggio delle sue infrastrutture a società esterne.
Questa proposta, se condivisa anche da altre imprese, genererebbe il mancato rispetto dei diritti di tutti i consumatori: va benissimo cercare di massimizzare i profitti, ma bisogna pur sempre tutelare il rapporto con la clientela.
L’inflazione sta modificando l’asse della nostra economia nazionale e bisogna correre ai ripari cercando di elaborare strategie utili: in primis bisogna garantire la crescita e lo sviluppo delle imprese, nonché la loro sopravvivenza, e poi bisogna fare in modo che a pagarne le conseguenze non siano i consumatori.
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Redazione Finanza