Finanziamenti, perché nuovi modelli di partnership fra startup e grandi aziende aiutano
Collaborare per innovare, ripensando i modelli di partnership fra startup e grandi aziende. Sembra la sfida che le imprese italiane debbano essere pronte a cogliere nell’immediato futuro, per inseguire il successo.
È quella prospettata da “Quando Davide si allea con Golia. Collaborare per innovare: ripensare i modelli di partnership fra startup e grandi aziende in Italia”, l’ultimo report realizzato dalla società McKinsey & Company.
Nello studio, che ha coinvolto decine di startup tricolori, vengono analizzate le caratteristiche del contesto europeo e lo stato della relazione fra startup e grandi aziende nel nostro Paese. Secondo le statistiche, nell’ultimo decennio il 36% delle startup attive in tutto il mondo è nato in Europa, contro il 45% rappresentato dai soli Stati Uniti. Si tratta di un dato che riflette la difficoltà, da parte delle realtà del Vecchio Continente, ad emergere rispetto a quelle a stelle e strisce, dovuta a diversi fattori.
Il principale, secondo quanto emerge dal report, è rappresentato dalla intrinseca difficoltà di accedere ai finanziamenti, dato che gli investimenti provengono principalmente dai governi e dalle grandi aziende.
Quale potrebbe essere, dunque, un fattore che permette di abbattere questo genere di ostacoli? In primis, la collaborazione con le grandi aziende, che possono rappresentare dei catalizzatori in grado di accelerare l’accesso agli investimenti e al mercato degli utenti finali. Una chiave di volta, questa, che potrebbe essere decisiva per il successo delle realtà emergenti: instaurare nuovi modelli di partnership fra startup e grandi aziende per favorire relazioni win-win.
by
Redazione Finanza