Full costing, cos'è e come si calcola in economia aziendale
Controllare i costi aziendali è un’operazione fondamentale per la salute finanziaria di un’azienda. Il suo rendimento, da questo punto di vista, è strettamente dipendente da questa variabile.
Una particolare tecnica per calcolare quali sono i costi di un’azienda, per sostenere una qualsiasi operazione, è il costo pieno, molto spesso reso con l’espressione anglofona di full costing. Vediamo insieme che cos’è questo elemento dell’economia aziendale e della finanza particolarmente significativo nell’attribuzione del prezzo di un prodotto o servizio, e come si calcola attraverso la sua formula tipica.
Che cos’è il full costing: definizione e significato dell’espressione
Come anticipato in precedenza, quando parliamo di full costing ci riferiamo a una delle tecniche che chi si occupa del calcolo dei costi di prodotto utilizza per svolgere questa operazione, al fine di stabilire un prezzo ideale di vendita di un certo articolo. È tra le due principali metodologie utilizzate dalla contabilità analitica, affiancandosi al direct costing, di cui vedremo le principali differenze.
Per determinare il prezzo ideale di vendita di un certo prodotto, la disciplina stabilisce che è necessario calcolare diversi livelli di costo. Tra questi vi è, per l’appunto, il full costing, che ha le sue fondamenta nel fatto che a ciascun prodotto vengono assegnati tutti i tipi di costo. Questa definizione, infatti, tiene conto di tutte le componenti di spesa sostenute (costi fissi e variabili, oneri finanziari, imposte ecc.), per un’analisi quanto più completa possibile.
Lo scopo del full costing è quello di permettere ai soggetti deputati a questo tipo di operazioni di stabilire un prezzo senza trascurare alcun costo, prendendo in considerazione tutti i componenti di spesa sostenuti per la produzione di un prodotto/servizio.
Full costing e direct costing: le differenze tra le due tecniche di calcolo del costo
Esistono alcune differenze che separano in maniera piuttosto netta la tecnica del full costing da quella del direct costing, detto anche metodo del costo variabile. Al livello del direct costing, nel calcolo del costo da sostenere, a ciascun prodotto vengono assegnati i costi variabili.
È bene notare, tuttavia, che nella disciplina moderna è più frequente l’applicazione del cosiddetto direct costing evoluto, detto anche metodo del costo specifico, in cui vengono attribuiti al prodotto, oltre ai costi variabili, anche i costi fissi diretti, ovvero un costo imputabile in maniera certa ed univoca ad un solo oggetto di costo.
La differenza principale, dunque, sta nel fatto che nel full costing si calcola il costo tenendo conto anche dei cosiddetti costi indiretti, che non possono essere attribuiti alla configurazione di costo di un prodotto, ma calcolati attraverso un criterio di ripartizione.
Come si calcola il full costing: alcuni esempi di formule valide
Calcolare il prezzo da attribuire a un prodotto attraverso il metodo del full costing è dunque possibile conoscendo i costi variabili, e tenendo in considerazione tutti gli elementi che determinano i costi di produzione, di conseguenza anche i costi diretti, e l’utile d’impresa. La formula risulta dunque Prezzo = Costi variabili + quota parte dei costi fissi + margine (o utile d’impresa).
Anche qui, possiamo porre una differenza tra direct costing e full costing. Mentre nel direct costing per il calcolo si fa la somma tra i costi variabili diretti e indiretti necessari per la produzione, nel full costing, come abbiamo appena visto, si tengono in considerazione anche i costi fissi.
by
Redazione Finanza