Kanban, cos'è e come funziona questo metodo nello scrum
Uno dei metodi più utilizzati nel project management è kanban, una parola giapponese decisamente comune nel lessico dei project manager, in particolar modo quando si parla di scrum management.
Approccio, questo, che rappresenta uno dei modi per attuare un agile management dei progetti all’interno dell’azienda, cercando di pianificare una produzione snella. Ecco che cos’è e come funziona.
Cos’è il metodo Kanban: definizione, significato e traduzione
La gestione dei progetti snella, occupandosi del management delle attività e dei flussi di lavoro, utilizzando un’apposita scheda. Un framework sempre più popolare, utilizzato per implementare lo sviluppo di software agile, che si adatta a quasi tutti i team, la tipologia di obiettivi da raggiungere, i risultati da conseguire. Il metodo Kanban è una delle metodologie di project management emergenti, e rappresenta un approccio adatto ad aziende di qualsiasi dimensione e settore.
L’espressione kanban appartiene alla lingua giapponese, e il suo significato è l’unione di due ideogrammi: ‘kan’, che significa ‘visuale’, e ‘ban’, che invece vuol dire ‘segnale’. La parola ha assunto la corrispondenza semantica di ‘carta segnale’, letteralmente, oppure quella di ‘insegna’. L’origine del termine, e il suo significato, risalgono agli anni ’80, quando la celebre casa automobilistica nipponica Toyota implementò questa metodologia all’interno dei propri processi produttivi.
Kanban, come funziona: il suo meccanismo, un esempio di utilizzo del metodo
Come funziona il metodo Kanban? Il meccanismo su cui questo approccio del project management poggia le sue basi è costituito da un principio essenziale: il processo produttivo non è da monte a valle, ma viceversa. Non più dalla lavorazione iniziale al prodotto finale, compiendo i passaggi intermedi, ma un rovesciamento della prospettiva.
Il principio di base su cui si basa il funzionamento di Kanban è il fatto che si svolgono le attività necessarie solo nel momento in cui ce n'è effettivamente bisogno. Questo sistema permette di controllare il flusso di materiale e di produzione secondo il principio “pull”: la fornitura dei materiali, viene garantita da processi che vanno incontro ad autoregolazione.
In che modo? In base al cambiamento dei consumi delle risorse. Il loro impiego, infatti, si modula a seconda di quali e quanti vengono esauriti nel corso dei processi aziendali. Dunque, i materiali da utilizzare vengono decisi a valle, e non a monte, come accade negli altri modelli. È il consumo dovuto ai processi a regolare il rifornimento, e non viceversa.
Un tipico esempio di applicazione del Kanban è quello del supermercato. La gestione dei rifornimenti in un’azienda di questo tipo è regolata essenzialmente sul consumo dei clienti. Quanto più vengono esauriti i materiali, tanto più chi si occupa di questo compito rimpiazza i prodotti mancanti nelle quantità prestabilite. L’obiettivo è quello di evitare l’esaurimento totale del materiale, tramite, appunto, il rovesciamento della prospettiva.