Il G7 si impegna sul fronte dell'Intelligenza Artificiale e della sicurezza digitale
Durante l'ultimo incontro del G7, tenutosi tra Verona e Trento, i ministri del digitale delle sette economie più avanzate del mondo, insieme a delegazioni di altri paesi e organizzazioni internazionali, hanno delineato piani ambiziosi per l'avanzamento dell'intelligenza artificiale (AI) e la sicurezza di internet.
La riunione ha sottolineato l'importanza degli algoritmi nei servizi pubblici, l'accesso ai servizi digitali e l'elaborazione di un codice di condotta internazionale sull'AI, parte del processo di Hiroshima iniziato durante il G7 giapponese.
L'Italia, attuale presidente del G7, ha annunciato l'impegno a sviluppare una "cassetta degli attrezzi" per l'uso degli algoritmi nei servizi pubblici, oltre a un compendio sui servizi pubblici digitali, segnando la prima volta che un G7 si concentra espressamente sul governo digitale. Il sottosegretario all'Innovazione digitale, Alessio Butti, ha evidenziato l'obiettivo di migliorare l'interoperabilità tra i paesi del G7 e oltre, con un particolare focus sulla federazione dei dati.
Un aspetto cruciale della dichiarazione finale è l'impegno a garantire una rete internet "libera, aperta, globale, interoperabile, affidabile e sicura", opponendosi alla frammentazione di internet che minaccia le sue funzioni globali. Questa presa di posizione riflette le preoccupazioni riguardo ai tentativi di alcuni paesi di creare un internet frammentato e controllato strettamente dai governi.
In aggiunta, è stato annunciato un gruppo di lavoro sullo sviluppo dei chip e sulla necessità di sostenere gli investimenti nei paesi "amici" per evitare colli di bottiglia nella produzione. Viene inoltre promosso un centro di sviluppo dell'AI per le economie emergenti, nel tentativo di contrastare l'influenza della Cina in questo settore.
Sul fronte legislativo, il governo italiano sta lavorando a un disegno di legge sull'AI che dovrà allinearsi all'AI Act europeo, affrontando temi specifici come la difesa, la sicurezza e il cosiddetto "golden power", per permettere al sistema industriale nazionale di adeguarsi alle nuove normative.
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Redazione Alma Laboris