Copyright Amazon, il servizio a tutela della proprietà intellettuale del gigante di ecommerce
Il portale leader nel commercio elettronico studia percorsi per garantire che idee, brevetti e copyright vengano protetti nei negozi online
Amazon diventa un acceleratore d’impresa e aiuta le piccole aziende a registrare e proteggere i prodotti. È questa l’idea che sta dietro all’Amazon intellectual property accelerator, il progetto lanciato dal colosso dell’ecommerce a inizio mese per sostenere i venditori della sua piattaforma nel complicato processo di deposito e registrazione dei propri marchi.
Grazie alla sua rete di collaborazioni, la compagnia di Jeff Bezos sarà in grado di mettere in comunicazione le aziende che vogliono proteggere le loro idee con società specializzate che forniscono un supporto legale nelle fasi di presentazione dei documenti relativi alla domanda per registrare il marchio e vedere così garantita la proprietà intellettuale nel mercato americano.
Una volta che la richiesta di registrazione del marchio è stata presentata, Amazon può garantire all’azienda un percorso privilegiato e accelerato di protezione della proprietà intellettuale sul suo negozio online, anche prima che la domanda di registrazione venga accettata ufficialmente.
Inoltre, tra i servizi offerti dalle società tecniche che collaborano con il colosso americano c’è anche la ricerca di eventuali marchi simili, così da evitare di incorrere in denunce per plagio, e altre attività come la registrazione di un copyright o di brevetti. Tutte operazioni gestite direttamente dai partner di Amazon.
Anche i costi del servizio sono stabiliti tra il colosso e le società legali che collaborano al progetto Ip Accelerator, così che le piccole imprese che usufruiscono del servizio possano concentrarsi soltanto sul proprio lavoro, delegando interamente le incombenze burocratiche a tecnici selezionati e garantiti.
Dopo alcuni screzi relativi ai marketplace, Amazon punta sempre di più sull’offerta di servizi alle aziende che lavorano tramite il suo sito. Del resto, nel secondo trimestre del 2019, circa il 54% dei prodotti venduti erano realizzati e commercializzati da venditori terzi, stando a quanto riportato da Statista, e nei soli Stati Uniti, circa 140mila di queste aziende superano i 100mila dollari l’anno di vendite.
Garantire un canale privilegiato per accedere alle tutele legate alla registrazione del marchio è quindi un modo per Amazon di assicurarsi una più solida unione con le piccole imprese che rappresentano una parte sempre più importante del suo business.
by
Redazione Alma Laboris