Corporate Governance Integrata, un sistema valido per ogni tipo d'impresa
L'analisi dello status della corporate governance è una verifica utile per qualsiasi impresa, con l'obiettivo di ottimizzare la gestione e il rendimento della medesima.
Corporate Governance Integrata
Si tratta di tenere conto dei principi etico sociali e delle regole, sia giuridiche che tecniche, di buon governo aziendale, con il fine ultimo di salvaguardare il valore dell'impresa, valore inteso in senso lato, ovvero come capacità di generare continuamente nuove risorse. Più in dettaglio:
- Della struttura e delle modalità di funzionamento degli organi societari;
- Delle responsabilità, dei poteri e dei doveri dei soggetti che li compongono;
- Delle modalità per la loro nomina e revoca e per il controllo del loro operato;
- Della funzione di indirizzo di tali organi verso il raggiungimento degli obiettivi strategici dell'azienda;
- Dell'insieme dei processi operativi volti a indirizzare e gestire l'attività dell'azienda.
A completamento di ciò, vi è altresì la necessità di considerare tutte le dimensioni della corporate governance in un'ottica integrata, al fine appunto di poter controllare e gestire al meglio il processo di creazione di valore.
In sintesi, ai fini di un efficace governo aziendale occorre monitorare non solo il grado di aderenza alle regole e ai principi interni ed esterni, ma anche la definizione e la misurazione degli obiettivi e delle performance aziendali, l'analisi del rischio, nonché la gestione del sistema di conoscenze e competenze presenti in azienda.
Più in dettaglio, occorre migliorare o instaurare ex novo un sistema di "corporate governance integrata", ossia un sistema che tenga conto della compliance (aderenza a determinate regole, principi e procedure, interne ed esterne) della performance (corretto allineamento degli obiettivi individuali rispetto agli obiettivi strategici alla missione assegnata), del rischio - in termini di valutazione, gestione e controllo delle diverse tipologie di rischio in ottica integrata con le strategie (strategic risk management), del knowledge, ovvero il profilo più intimo dell'azienda, le competenze e la cultura interna. Invero, nell'attuale contesto economico-sociale, caratterizzato da un clima di generale crisi ed incertezza, le imprese di qualsivoglia dimensione hanno l'esigenza di dotarsi di un'adeguata cultura e di idonei strumenti di gestione dei rischi. Considerare la gestione del rischio pienamente integrata con lo sviluppo strategico e i relativi processi esecutivi rappresenta senza alcun dubbio una sfida e al contempo una opportunità.
Che cosa si intende per Risk Management?
L'attenzione sulla gestione dei rischi aziendali tiene in debita considerazione:
- Lo sviluppo di processi decisionali «informati»;
- La responsabilizzazione sul governo dei rischi a tutti i livelli aziendali;
- La tutela della reputazione sul mercato;
- Il contesto normativo e regolamentare.
Di fatto, pertanto, il rafforzamento del processo di gestione dei rischi consente di aumentare il livello di affidabilità della società sul mercato.
L'attenzione al rischio permette infatti di evitare o di ridurre i costi di un dissesto, evita che l'azienda incorra in situazioni drastiche tali da indurne il fallimento e permette di risparmiare i costi che a seguito di questa situazione si generano, nonché preservare il "valore azienda". Un alto indubbio vantaggio legato alla gestione dei rischi è che favorisce nuovi investimenti e "protegge" quelli già avviati. Infatti, il processo di risk management incrementa la possibilità di avere risorse idonee a finanziare gli investimenti e la crescita e pertanto di raggiungere più facilmente gli obiettivi che l'azienda si propone.
Sovente in una impresa l'attenzione di ciascun manager è concentrata su limitati segmenti di attività, dall'osservazione dei quali è possibile cogliere solo visioni parziali del sistema di rischi cui l'azienda è esposta. L'elevata articolazione dell'assetto organizzativo diventa spesso responsabile di gestioni locali del rischio fra loro poco coordinate e, conseguentemente, poco efficaci nel tentativo di gestire i rischi in ottica integrata. Inoltre, i mutamenti nei diversi contesti normativi, l'avvento di nuove tecnologie di produzione e di comunicazione, l'ingresso nel sistema competitivo di nuovi attori e minacce provenienti da potenziali nuovi entranti, i frequenti cambiamenti nei comportamenti di acquisto dei clienti e la ridefinizione di assetti e forme distributive sono tutti fattori che inevitabilmente limitano l'autonomia di governo del management, impattando sugli obiettivi e sulle strategie d'impresa. Tutti elementi che costituiscono, in sintesi, la causa di nuovi rischi e un aumento dell'impatto di quelli già esistenti.
Ne consegue pertanto che il Risk Management è diventato sempre più un processo da affiancare e integrare agli altri processi presenti in azienda, da governare e gestire in modo continuativo e da incentivare mediante soluzioni organizzative riconosciute e condivise dall'intera organizzazione.
Il Codice di Autodisciplina delle società quotate nelle sue "linee guida" enfatizza il contributo apportato alla impresa da un efficace sistema di controllo interno e di gestione dei rischi in coerenza con gli obiettivi aziendali. Nulla toglie, anzi sarebbe una grossa opportunità per un migliore posizionamento sul mercato dell'impresa, che si proceda ad una verifica ed ad una adeguata gestione dei rischi aziendali da parte di ogni tipo di impresa, anche da parte della impresa non quotata e della piccola media impresa.
L'individuazione del rischio, le attività per prevenirlo e per gestirlo adeguatamente richiedono quindi un'analisi oggettiva e completa di tutti gli aspetti che riguardano la singola azienda e le sue relazioni con il mercato. La dimensione dell'azienda è pertanto ininfluente, mentre sono influenti le singole specificità.