Robot e lavoro, ecco perché la tecnologia favorisce l’occupazione

La robotica ‘ruba il lavoro’ agli italiani? L’utilizzo della tecnologia per adempiere ai compiti di cui, tradizionalmente, si occupa il lavoro umano sta sottraendo possibilità occupazionali ai cittadini del nostro Paese?

Niente di più infondato, stando all’ultimo rapporto stilato da Confindustria, che ha analizzato il fenomeno dal 2017 al 2019, ossia il periodo in cui il Governo italiano ha attuato il provvedimento “Industria 4.0” e i relativi incentivi all’acquisto di beni strumentali incorporanti tecnologie digitali avanzate.

Per lungo tempo si è erroneamente pensato che il più massiccio utilizzo di robot nel lavoro avesse potuto rappresentare una concreta minaccia per l’essere umano e per le sue possibilità di essere inserito nel mondo del lavoro.

Le ultime ricerche in materia, tuttavia, affermano l’esatto opposto: questo processo, anziché bloccare le assunzioni, sta addirittura favorendole. A sostenerlo, come detto, è la più che autorevole fonte rappresentata da Confindustria: “A beneficiare delle maggiori assunzioni sono stati soprattutto i giovani, ma l’effetto occupazionale è positivo e significativo anche per i lavoratori più anziani, che hanno beneficiato sia di maggiori assunzioni, sia di minori cessazioni di lavoro rispetto a quanto si sarebbe verificato in assenza di investimenti in tecnologie 4.0”.

Analisi, queste, che confermano la tendenza dell’innovazione come un modo efficace per trovare lavoro, per generare occupazione, per creare delle opportunità. Se, da un lato, la sostituzione totale dell’uomo è possibile per una serie di attività, esiste un vastissimo novero di compiti per i quali gli esseri umani sono più adatti, in cui lo sviluppo di tecnologie che facilitano il loro adempimento potrebbe potenzialmente portare a un futuro molto migliore per i lavoratori.