Turismo dopo la pandemia, la ricetta dell’Onu per la ripartenza dell’industria
Era uno dei settori per cui si temevano maggiormente gli effetti della pandemia in corso, se non altro perché questa è scoppiata praticamente a ridosso della stagione estiva.
L’industria del turismo, quasi superata l’estate del 2020, si prepara a ripartire. Lo fa, secondo l’Onu, cercando di sfruttare quella che potrebbe diventare un’opportunità senza precedenti per trasformare il rapporto del turismo con il nostro pianeta e con l’economia.
A fronte di mancati introiti per le imprese del turismo in quest’ultima stagione, di certo auspicabili e tutt’altro che evitabili, per le aziende italiane e mondiali l’anno ancora in corso potrebbe rappresentare una vera e propria svolta. Se non (solo) per rinnovare, anche e soprattutto per cercare di trarre il meglio da quello che, altrimenti, potrebbe diventare un vero e proprio shock. La più importante organizzazione internazionale ha dunque stilato i punti su cui investire per ricostruire le imprese e sfruttare questo momento del tutto unico.
Il primo dei consigli dell’Onu è quello di cercare di implementare soluzioni e risposte graduali e coordinate per proteggere i mezzi di sussistenza, i posti di lavoro, il reddito e le imprese stesse, mitigando gli impatti socioeconomici sulla vita, in particolare sull’occupazione e sulla sicurezza economica delle donne.
Ciò passerà necessariamente dall’aumento della competitività dei singoli soggetti in gioco, mediante il sostegno dello sviluppo di infrastrutture turistiche e servizi di qualità lungo l’intera catena del valore del turismo, e la creazione di un ambiente lavorativo favorevole per le PMI locali per facilitare gli investimenti.
Il futuro, ovviamente, parla digital e green: accelerare la trasformazione digitale, volgere verso la sostenibilità ambientale, sono processi che portano a creare un settore resiliente, competitivo, efficiente sotto il profilo delle risorse e a emissioni zero, che permetta di cogliere le opportunità del momento. E guai a trascurare l’importanza del networking: coordinarsi attraverso partnership e alleanze tra imprese sarà importante per raggiungere obiettivi globali. La migliore arma? Una visione più ampia. Ma farlo sarà possibile solo con l’aiuto – economico, ma non solo – del sistema Terra.