Alma Laboris Business School - Sicurezza sul Lavoro: il Documento di Valutazione dei Rischi in Ufficio

Sicurezza sul Lavoro: il Documento di Valutazione dei Rischi in Ufficio

Sicurezza sul Lavoro: il Documento di Valutazione dei Rischi in Ufficio

Dai rischi presenti negli ambienti alle figure coinvolte: una guida panoramica alla redazione del documento di valutazione dei rischi per gli uffici.

 

Nell’immaginario collettivo il lavoro da ufficio non è sicuramente tra le attività professionali considerate più rischiose, tuttavia è bene sapere che anche questo tipo di occupazione, alla lunga, può dar luogo a problemi di salute molto fastidiosi. Il DVR (Documento di valutazione dei rischi) indica quali sono le figure di riferimento, in azienda, deputate alla tutela della salute dei lavoratori e quali sono, nello specifico, i pericoli nei quali si può incorrere svolgendo tale mansione.

 

La composizione del sistema della sicurezza in un DVR ufficio

Ogni DVR, Documento di valutazione dei rischi, nella parte introduttiva, deve riportare le figure che si occupano della sicurezza in azienda. A capo di questa squadra c’è il datore di lavoro che ha due obblighi inderogabili: redigere il DVR e nominare un RSPP (Responsabile del servizio prevenzione e protezione) che collabori con lui con l’obiettivo di classificare l’entità delle potenziali fonti di pericolo e di implementare i sistemi di prevenzione e protezione dedicati ai lavoratori. Datore di lavoro e RSPP possono essere la stessa persona solo se si è in possesso dei requisiti formativi necessari e solo quando non vi sono più di 200 dipendenti.

Nel caso in cui l’ufficio è composto da massimo 5 impiegati, il datore di lavoro può svolgere anche i ruoli di addetto al primo soccorso e addetto antincendio ed evacuazione. Diversamente questi compiti dovranno essere assegnati ai dipendenti. Gli incaricati dovranno essere adeguatamente formati e periodicamente aggiornati a spese dello stesso datore di lavoro.

La nomina del Medico Competente, per un’attività generalmente a rischio basso come quella del lavoro in ufficio, non è indispensabile. Tuttavia la decisione di attivare o meno la sorveglianza sanitaria va sempre presa dopo aver analizzato l’entità dei pericoli presenti in azienda e prima della stesura del Documento di valutazione dei rischi.

La figura del RLS (rappresentante dei lavoratori per la sicurezza), prevista dal D.Lgs. n. 81/2008, è indispensabile per stimolare la partecipazione e sensibilizzare gli impiegati sulla prevenzione e sulla protezione al rischio. L’RSL ha l’onere di dare voce alle eventuali problematiche riscontrate dai suoi colleghi in materia di sicurezza e deve essere consultato preventivamente alla redazione del DVR.

I probabili pericoli segnalati in un DVR ufficio

Per comodità possiamo suddividere nel seguente modo le tipologie di rischio che un DVR ufficio deve necessariamente analizzare:

Rischi presenti negli ambienti

Bisogna ispezionare tutti i locali presenti in azienda facendo attenzione che rispettino i requisiti minimi dei luoghi di lavoro di cui al Titolo II del D.Lgs. n. 81/2008. Ad esempio vanno controllate le postazioni di lavoro, gli archivi, i servizi igienici per il personale e per il pubblico, ecc.

 

Rischi delle attrezzature di lavoro

Tutte le apparecchiature che vengono utilizzate negli uffici devono essere censite in un elenco che contenga anche i relativi libretti di uso e manutenzione. Esse vanno controllate per garantire che abbiano tutti i requisiti di sicurezza prescritti dal Titolo III del D.Lgs. n. 81/2008: videoterminali, computer, telefoni, taglierini, cucitrici, fotocopiatrici, stampanti, fax, scale portatili, ecc.

 

Rischi connessi con l’attività

Il lavoro da ufficio può portare a infortuni e malattie professionali dovute a non idonea areazione o illuminazione indoor (sia naturale che artificiale), vie di circolazione intasate, malfunzionamento di ascensori o porte, caduta di materiale disposto in modo disordinato o per utilizzo improprio di sedie e scaffali, urti contro attrezzature mal riposte, disturbi muscolo-scheletrici derivanti da posture inappropriate, malessere termico (troppo caldo o troppo freddo), scivolamenti causati da pavimento bagnato non segnalato, mancato rispetto delle norme sul fumo, basso livello di attenzione dovuto a trasferte di lavoro, ecc.

 

Rischi che richiedono una valutazione approfondita

Il D.Lgs. n. 81/2008 al Titolo VI e ai titoli successivi pone l’attenzione su pericoli come la movimentazione manuale dei carichi, il rumore (chiacchiericcio diffuso o persistente squillo del telefono), i prodotti chimici (toner, pile esauste, detersivi), gli agenti biologici (formazione acari, muffe o batteri dovuti alla saltuaria sanificazione dei locali), i rischi elettrici o elettromagnetici causati dalle apparecchiature tecnologiche utilizzate.

 

“Nuovi” rischi

Il riferimento è a tutti quei rischi oggetto di dibattito negli ultimi anni ovvero i pericoli per le lavoratrici in gravidanza o maternità, lo stress da lavoro correlato, il sovraccarico o sottocarico lavorativo, il mobbing, il disagio causato dagli uffici open space, i limitati rapporti interpersonali derivanti dal telelavoro, ecc.

 

 

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