Presentato il Rapporto "Il mercato del lavoro: verso una lettura integrata"
È stato presentato l’11 dicembre, a Roma, nella Sala Polifunzionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, il Rapporto "Il mercato del lavoro: verso una lettura integrata", realizzato grazie all'Accordo Quadro tra Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, ISTAT, INPS, INAIL e ANPAL.
La conferenza stampa è stata aperta dal titolare del Dicastero, Giuliano Poletti, che ha posto in rilievo quanto il documento abbia centrato il suo obiettivo di offrire, in misura ampia e dettagliata, l'analisi del mercato del lavoro nei suoi aspetti strutturali e dinamici.
Subito dopo l'intervento del Ministro Poletti, ha preso la parola Roberto Monducci, Direttore del Dipartimento della produzione statistica ISTAT e rappresentante del "Comitato d'Indirizzo dell'Accordo a 5". Monducci ha illustrato il Rapporto nei suoi principali elementi di analisi statistica e richiamato l'attenzione su alcuni tra i punti fondamentali.
Sei i capitoli che compongono il Rapporto: "Il mercato del lavoro: la ripresa e i persistenti fattori di debolezza", "L'offerta di lavoro tra tendenze demografiche e dinamiche economiche", "La domanda di lavoro delle imprese nella fase di ripresa economica", "I rapporti di lavoro di breve durata: dimensioni della domanda e caratteristiche dell'offerta", "L'occupazione indipendente alla luce delle fonti integrate: eterogeneità, dinamica e trasformazioni" e "Lavoro e salute: infortuni sul lavoro e malattie professionali negli ultimi anni".
Un complesso di informazioni e analisi che "conferma l'intuizione - alla base del progetto avviato da Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Istat, Inps, Inail e Anpal - che una lettura integrata del mercato del lavoro, utilizzando fonti statistiche e amministrative, migliora in misura significativa l'analisi di aspetti strutturali e dinamici di grande rilevanza per la vita sociale ed economica del Paese".
A seguire, hanno preso la parola anche i vertici di tutte le Amministrazioni coinvolte: Giorgio Alleva (Presidente dell'ISTAT), Tito Boeri (Presidente dell'INPS), Massimo De Felice (Presidente dell'INAIL) e Maurizio Del Conte (Presidente dell'ANPAL).
"Complessivamente - è messo in evidenza nella prefazione del documento - le analisi presentate nel Rapporto forniscono una base empirica e analitica utile allo sviluppo del dibattito pubblico sul tema del lavoro". Infatti, prosegue il testo, "i diversi approfondimenti convergono nel descrivere un quadro di miglioramento del mercato del lavoro in cui fattori di fondo – demografici e sociali dal lato dell'offerta di lavoro, di selezione interna e risposte ai mutamenti tecnologici e della globalizzazione dal lato delle imprese – e fattori di più breve periodo (espansione ciclica mondiale e politiche economiche) concorrono a una ripresa economica caratterizzata da una elevata intensità occupazionale".
I dati su salute e sicurezza
Per quanto riguarda la sicurezza i dati sono raccolti nel capitolo 6 del rapporto Lavoro e salute: infortuni sul lavoro e malattie professionali negli ultimi anni. Vengono qui riportate le informazioni INAIL già pubblicate dall’Istituto nella Relazione annuale 2016 e “se ne discostano nel riportare e analizzare i dati al netto della categoria assicurata degli studenti, non pertinente alla tematica del “mercato del lavoro e nell’estendere il periodo di osservazione dal 2010 al 2016 per evidenziare i cambiamenti avvenuti nel medio periodo, col passaggio da un contesto di recessione e crisi generalizzata ad una congiuntura più favorevole e caratterizzata dalla ripresa economica”.
561mila denunce registrate nel 2016 (“al netto di quelli occorsi a studenti, casalinghe e marittimi”), aumento dell’1% rispetto al 2015, -27,5% sul 2010. 372 i casi riconosciuti, 21% fuori dall’azienda. 1.091 denunce di infortunio mortale, 616 riconosciute – 35% rispetto al 2010, +13,7% sul 2015 considerando anche i casi in istruttoria. 54% fuori dall’azienda.
60.259 denunce protocollate di malattia professionale nel 2016, +2,3% rispetto al 2015 e 39,9% rispetto al 2010. I dati dei primi dieci mesi del 2017 proiettano una stabilizzazione del fenomeno e per quanto riguarda gli infortuni nei primi dieci mesi del 2017 +0,7% nel numero delle denunce rispetto allo stesso periodo del 2016.
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