Media Freedom Act, cos’è e cosa prevede per il giornalismo europeo
Il Parlamento europeo ha recentemente approvato il Media Freedom Act, segnando un passo decisivo per la salvaguardia della libertà dei media nell'Unione Europea. Con 464 voti a favore, il regolamento si pone come baluardo contro le interferenze politiche o economiche, rafforzando la protezione dei giornalisti e degli organi d'informazione.
Una delle sue misure chiave è il divieto di metodi coercitivi contro i giornalisti per costringerli a rivelare le loro fonti, inclusi arresti e l'uso di software spia, ammessi solo con autorizzazione giudiziaria in casi eccezionali.
Il Media Freedom Act mira anche a garantire l'indipendenza editoriale dei media pubblici, imponendo processi di selezione trasparenti per i dirigenti e mandati di durata significativa. Un altro pilastro della legge è la trasparenza della proprietà dei media, che obbliga le testate a pubblicare informazioni sui loro proprietari, aumentando così la trasparenza e riducendo i conflitti d'interesse.
Inoltre, il regolamento prevede criteri equi per la distribuzione della pubblicità statale e si propone di proteggere i contenuti mediatici dalle azioni arbitrarie delle grandi piattaforme online. Nonostante il sostegno ampio, la legge ha suscitato critiche e preoccupazioni, soprattutto da parte di Fratelli d'Italia e della Lega, che temono possa limitare la libertà d'espressione.
Il voto riflette l'impegno dell'UE a difendere la democrazia e la libertà di espressione, in un momento in cui la libertà di stampa è minacciata globalmente. La legge risponde anche ai recenti attacchi alla pluralità dei media, come evidenziato dall'omicidio di Daphne Caruana Galizia a Malta e dalle problematiche in Ungheria e Polonia. La sua attuazione sarà cruciale per assicurare una maggiore protezione ai giornalisti e sostenere i principi democratici nell'UE.