Dossier Reporter senza frontiere 2022 sul giornalismo: aumentano arresti e omicidi
Aumentano i giornalisti arrestati e il numero di persone uccise in contrasto all’informazione libera. Il dossier di Reporter senza frontiere 2022 sul giornalismo è impietoso, e fotografa una situazione che, ad oggi, appare disperatamente bisognosa di diritti umani e libertà.
Quasi sessanta giornalisti uccisi, oltre 500 incarcerati, e un aumento del 13,4 per cento degli arresti in un anno. 533 operatori dell’informazione in carcere, 57 reporter a cui è stato sottratto il bene più prezioso, quello della vita. Aumenta anche questa inquietante statistica: +18% in più sul 2021. Aumenta del 20% anche il numero delle giornaliste arrestate nel 2022, 78 quelle ora detenute.
Quali sono le nazioni in cui vengono più frequentemente calpestati in questo modo i diritti? L’ong assegna la maglia nera alla Cina, dove ci sono 110 giornalisti imprigionati, seguita da Myanmar con 62 reporter in carcere. Ci sono anche l’Iran con 47, il Vietnam con 39 e la Bielorussia con 31. In particolare crescita, purtroppo, proprio l’Iran, i cui casi sono ormai cronaca anche in Italia.
Le parole della portavoce di Reporters sans frontières (Rsf) Pauline Ades-Mevel: “Mai prima d’ora Rsf ha registrato un numero così elevato di giornalisti imprigionati. Ciò conferma che i regimi autoritari continuano a imprigionare i giornalisti che li disturbano in modo sempre più disinibito e il più delle volte senza nemmeno prendersi la briga di giudicarli”.
Tra i giornalisti uccisi, la guerra in Ucraina è una delle cause dell’aumento delle vittime: sono infatti otto i reporter che hanno perso la vita mentre facevano informazione sul conflitto.