Notizie di interesse pubblico: come verranno raccontate nel 2023?
Nel mare magnum dell’informazione odierna, esistono alcuni argomenti, come le informazioni degli enti locali e sulla spesa pubblica, che possono essere definiti come essenziali. Sono le cosiddette notizie di interesse pubblico, vitali per il funzionamento della democrazia. Ma come verranno gestite e raccontate nel 2023?
Tutto ruoterà, secondo un importante racconto del portale britannico “Journalism.co”, attorno a un concetto fondamentale: chi pagherebbe per comprendere, ad esempio, in che modo il proprio comune gestisce la raccolta dei rifiuti? A chi interessa pagare per conoscere i bilanci pubblici? Un argomento, questo, su cui si dibatte, con tanti contro all’orizzonte.
“La cosa strana delle notizie di pubblico interesse è che tutti ne hanno bisogno ma quasi nessuno vuole pagarle”, affermano gli esperti. E, in effetti, non possiamo non condividere questa analisi. Tuttavia, esiste un enorme potenziale a lungo termine per incrementare il numero di lettori. Quando gli editori creano offerte più interessanti, il pubblico vede il valore di un giornalismo coinvolgente e di alta qualità; tuttavia, non possiamo comunque aspettarci una grande crescita degli abbonamenti in un periodo di crisi economica come quello in cui siamo immersi.
Ci troviamo dunque di fronte a un altro punto di svolta, quello per cui in pochissimi pagano abbonamenti per leggere le notizie e, contemporaneamente, emerge la necessità di risorse economiche per sovvenzionare l’impianto dell’informazione. Il cortocircuito nasce dal fatto che spesso le persone che hanno più bisogno di buone informazioni sono generalmente quelle meno in grado di accedervi.
Occorre dunque iniziare a pensare a modi alternativi di generare entrate, portando dunque le notizie di interesse pubblico a crescere in termini di qualità, e soprattutto a rendere davvero pubblico il giornalismo di interesse pubblico.