Alma Laboris Business School - Fiducia nei giornali, in Italia solo il 39% dei cittadini si fida della stampa

Fiducia nei giornali, in Italia solo il 39% dei cittadini si fida della stampa

Fiducia nei giornali

Quattro italiani su dieci si fidano di ciò che leggono sui giornali. È il risultato di uno studio condotto dal Reuters Institute, iniziato nel 2017 e poi sviluppato negli anni successivi e fino a oggi da molti altri ricercatori in più istituti internazionali e organizzazioni. Emerge un dato chiaro: in Italia, i cittadini non sono portati alla fiducia nei giornali.

Ancor più negativa la situazione è se consideriamo il rapporto AGI-Censis del 2019, che indicava in poco più della metà degli intervistati quelli che si fidavano dei giornali; il dato, dunque, è ulteriormente peggiorato, scendendo sotto il 40 per cento.

Un quadro da leggere in maniera ampia: il numero, con la pandemia e oggi con la guerra in Europa, è calato ulteriormente. Sei persone su dieci, giocoforza, non si fidano dei giornali: tutt’altro che bruscolini.

La base dello studio Reuters è un’analisi quantitativa fatta su 70mila volontari distribuiti su oltre trenta segmenti di mercato. Il livello di fiducia riposto nei media, quotidiani e periodici, letti attraverso Internet è molto basso, ma è ancor minore la fiducia nei confronti delle informazioni che provengono dai social.

Ma perché accade ciò? La prima ragione è riconducibile alla qualità del giornalismo, inteso come professione, e allo scetticismo nei confronti di quello che i media pubblicano. Siamo ai minimi storici in tal senso: mai si è registrato un clima di tale negatività attorno ai mezzi di comunicazione tradizionali.

La soluzione? Del buon giornalismo, combattendo le fake news, avvicinando di nuovo i giovani alla stampa, portando le persone a quel benessere psicologico che va di pari passo con la fiducia nei media. Come riportato da Reuters, infatti, “il trovarsi a continuare a pensare che in fondo tutto ciò che stiamo leggendo o sentendo sia falso o in qualche modo alterato è una delle peggiori condizioni in cui si possa vivere e lavorare, al punto da portare a un rifiuto degli altri”.

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