Giornalismo, TikTok lo spartiacque tra il vecchio e il nuovo con la guerra in Ucraina
Sì, serviva uno spartiacque per ‘abbandonare’ il vecchio modo di fare giornalismo e ‘abbracciare’ quello nuovo.
Al netto del fatto che non esiste, ovviamente, la necessità di cambiare registro, sono i social a dettare i tempi. In particolare, è TikTok a rappresentare il mezzo di separazione tra ciò che è stato e ciò che è. L’occasione è stata quella della guerra in Ucraina, ancora in corso, ma che ha visto la piattaforma (non più) emergente protagonista nella diffusione delle news.
La giornalista Chiara Piotto ai microfoni del podcast Osservatorio ReputationUP parla del giornalismo adattato ai nuovi media. Corrispondente da Parigi per Sky TG24, ha svelato alcuni interessanti retroscena del suo lavoro e della sua vita da giornalista poliedrica tra il mondo dell'informazione televisiva e i più moderni metodi di comunicazione sui social.
Secondo quanto riportato in questo interessante podcast, il campo di battaglia è stato raccontato con un punto di vista completamente differente da quello ‘terzo’ a cui siamo abituati. Una narrazione in prima persona, fatta da chi la guerra la vive sulla propria pelle: “Storie senza filtri da dentro il campo di battaglia, molto di più che da Instagram, Twitter e Facebook. E mentre TikTok regalava storie e riprese a tutte le redazioni del mondo, ci siamo anche resi conto che lo spirito critico del giornalista era diventato fondamentale”.
Non solo guerra, ma anche casi mediatici, come il processo che ha visto coinvolti in prima persona l’attore Johnny Depp e l’ex moglie Amber Heard: “Seguendo il processo tra Amber Heard e Johnny Depp su TikTok mi sono resa conto che fin da subito gli utenti avevano avviato una campagna fortemente partigiana, di parte, lasciando poco spazio alle notizie”. Anche stavolta, TikTok protagonista, in un mondo in cui le notizie sono sempre più commentate e meno raccontate.