Nella disciplina finanziaria, esiste una strategia di investimento o di trading che specula sul calo del prezzo di un'azione o di un altro titolo. Si chiama vendita allo scoperto, in inglese short selling. Da qui proviene l’espressione shortare in finanza che sempre più spesso si sente in Rete e non solo. Ma cosa significa, e come si fa?
La vendita allo scoperto è un’operazione finanziaria che consiste nella vendita di titoli non direttamente posseduti dal venditore, ma presi in prestito dietro il versamento di un corrispettivo. Questa strategia viene attuata da un trader che prende in prestito azioni da un broker e le vende immediatamente con l'aspettativa che il prezzo delle azioni scenda poco dopo.
In tal caso, il trader può riacquistare le azioni al prezzo più basso, restituirle all'intermediazione e mantenere la differenza come profitto. Lo scopo dello short selling è quello di ottenere un profitto a seguito di un movimento ribassista in una borsa valori.
Shortare in finanza vuol dire, appunto, questo: effettuare attività speculative, orientate verso un orizzonte temporale di brevissimo periodo. Per questo, non può essere considerata uno strumento d'investimento, ed è sottoposta a particolari regole nella maggior parte dei Paesi che hanno un sistema finanziario piuttosto strutturato.
Quando si shorta in finanza, si opera, dunque, una vendita allo scoperto, in cui lo ‘scopertista’ prende a prestito titoli da una banca o da un intermediario finanziario e, immediatamente, li vende sul mercato. L’intento, come detto, è quello di ricomprarli in futuro, a un prezzo inferiore.