È uno dei documenti più importanti per quanto riguarda il bilancio d’esercizio, il rendiconto finanziario, uno strumento davvero rilevante per un’azienda. Per analizzarne alcuni aspetti, come il corretto ed efficace controllo dei flussi finanziari. Partiamo da questa esigenza cruciale per raccontare che cos’è, a che cosa serve, e per chi è obbligatorio.
Che cos’è questo strumento del bilancio d’esercizio: definizione e significato
Per definizione, il rendiconto finanziario è un documento contabile, grazie al quale è possibile analizzare la dinamica finanziaria (flussi di impieghi e flussi di fonti) di un’impresa. In vigore dal 01/01/2016, si applica ai bilanci relativi agli esercizi finanziari aventi inizio a partire da quella data. Nel rendiconto finanziario una società riassume tutti i flussi di cassa che sono avvenuti in un determinato periodo.
Con la modifica dell’art. 2423 del codice civile, è diventato uno dei documenti del bilancio d’esercizio: “Art. 2423. Redazione del bilancio. Gli amministratori devono redigere il bilancio di esercizio, costituito dallo stato patrimoniale, dal conto economico, dal rendiconto finanziario e dalla nota integrativa […]”.
A cosa serve il rendiconto finanziario, e per chi è obbligatorio
La grande importanza del rendiconto finanziario è quella relativa alla sua funzione riassuntiva di tutte le fonti che hanno incrementato i fondi liquidi disponibili per la società. Allo stesso modo, in questo documento sono contenuti gli impieghi che hanno comportato un decremento delle stesse liquidità dell’azienda.
Il rendiconto finanziario è obbligatorio per le imprese che superano per due esercizi consecutivi almeno due di questi tre parametri, che sono gli stessi per i quali è richiesta la redazione del bilancio in forma ordinaria:
- Numero di dipendenti superiore alle 50 unità;
- Totale dei ricavi superiore agli 8,8 milioni di euro;
- Totale dell’attivo superiore ai 4,4 milioni di euro.
