Una diagnosi energetica di buona qualità è un processo di valutazione approfondito ed accurato dell'efficienza energetica di un edificio, di un impianto o di un sistema. Questa valutazione serve a identificare le opportunità di miglioramento dell'efficienza energetica e a fornire raccomandazioni per ridurre i consumi energetici ei costi associati.
Nello spazio che segue andremo ad approfondire le caratteristiche fondamentali che deve possedere una diagnosi energetica per definirsi tale: prosegui la lettura per saperne di più!
Una doverosa premessa da fare
Stando alla direttiva 2012/27/UE EED con il termine “diagnosi energetica” facciamo riferimento a una procedura sistematica volta a fornire un’adeguata conoscenza del profilo energetico di un edificio o di un gruppo di edifici, di una attività o impianto industriale o di servizi pubblici e privati. La stessa ha lo scopo di quantificare e individuare le opportunità di risparmio energetico osservando in prospettiva il rapporto costi-benefici. In conclusione di ciò una diagnosi energetica dovrebbe dare evidenza di quanto concretamente rilevato. Questa definizione potrebbe apparire estremamente sintetica ma in realtà è realmente efficace!
Ma quali sono le caratteristiche di una diagnosi energetica di buona qualità? Scopriamolo insieme!
Le caratteristiche di una diagnosi energetica di buona qualità
Una diagnosi può definirsi di buona qualità quando:
- Ogni parametro e ogni dato viene espresso in modo chiaro ed esaustivo, ed è rapidamente comprensibile al committente;
- Vengono individuate e quantificate dal punto di vista economico ed energetico le raccomandazioni significative;
- Vengono evidenziate dettagliatamente tutte le possibili opportunità di risparmio energetico
- Lascia la facoltà al committente di metterla in atto oppure no.
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