La nuova Strategia Energetica Nazionale è intervenuta specialmente nel comparto dell'efficienza energetica al fine di garantire maggiore competitività, sostenibilità e sicurezza all'intero sistema energetico italiano. Uno dei settori da cui ci si attende un grande contributo, per il raggiungimento dei target di efficienza energetica e di generazione termica, è quello residenziale che dispone del Conto Termico come strumento principale.
Strategia Energetica Nazionale e Conto Termico
Il 10 novembre è stata finalmente approvata e presentata la Strategia Energetica Nazionale, nell’ottica di promuovere un sistema energetico nazionale competitivo, sostenibile e sicuro.
Fra i vari obiettivi posti dalla SEN troviamo:
- Efficienza energetica: riduzione dei consumi finali da 118 a 108 Mtep con un risparmio di circa 10 Mtep al 2030;
- Fonti rinnovabili: 28% di rinnovabili sui consumi complessivi al 2030 rispetto al 17,5% del 2015;
- Riduzione del differenziale di prezzo del gas ed elettricità rispetto a media UE;
- Termine della produzione di energia elettrica da carbone entro il 2025;
- Razionalizzazione del downstream petrolifero;
- Decarbonizzazione entro il 2050:
- Raddoppiamento degli investimenti in ricerca e sviluppo tecnologico clean energy
- promozione della mobilità sostenibile e dei servizi di mobilità condivisa;
- nuovi investimenti sulle reti per maggiore flessibilità, adeguatezza e resilienza;
- riduzione della dipendenza energetica dall’estero dal 76% del 2015 al 64% del 2030.
In realtà buona parte delle azioni contenute nella SEN rappresentano la risposta agli obiettivi che la UE ha richiesto ai Paesi membri tramite il Clean Energy Package che definisce gli obiettivi di sostenibilità energetica al 2030 ed in particolare la riduzione del 30% dei consumi energetici (primari e finali) a livello UE rispetto al tendenziale ed il raggiungimento della quota del 27% delle fonti rinnovabili.
In Italia dal settore residenziale ci si attende un fondamentale contributo al raggiungimento del target di efficienza energetica nazionale (3,7 Mtep sul totale di 10,3 Mtep) e di generazione termica da fonti rinnovabili. Il Conto Termico dovrebbe essere uno dei principali strumenti.
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Le performance economiche del Conto Termico
Il Conto Termico, nato con un decreto del 28/12/2012, per sostenere azioni di efficienza energetica sugli edifici e promozione di generazione termica da fonti rinnovabili, ha visto entrare in vigore la sua ultima versione il 31 Maggio 2016, data a partire dalla quale il GSE ha ricevuto circa 40.250 domande corrispondenti a 177 mln di incentivi richiesti; di questi ultimi 89mln sono relativi alle richieste dei privati mentre 88mln sono riconducibili a richieste giunte dalla Pubblica amministrazione.
Il meccanismo d’incentivazione è stato ufficialmente avviato poche settimane fa, ovvero il 1° novembre 2017; dal suo avvio sono state ammesse all’incentivo 55.700 richieste, che in valore economico si traducono in 206mln di incentivi di cui risultano 172mln in accesso diretto.
Allargando il campo d’analisi sono 140 i milioni riconducibili ad interventi di privati, mentre 66mln fanno riferimento alle azioni delle Pubbliche amministrazioni.
Considerando gli incentivi in accesso diretto a seguito dell’entrata in esercizio, bisogna specificare innanzitutto che vengono concessi solamente in alcuni casi: nel caso di impianti nuovi, oggetto di intervento di integrale ricostruzione, riattivazione, potenziamento o rifacimento, con potenza inferiore a specifici valori di soglia, differenziati per tipologia di fonte. Questi incentivi si differenziano da quelli su prenotazione, ovvero su lavori ancora da realizzare, e l’impegno di spesa annua cumulata per il 2017 è pari a circa 89mln, ripartiti come segue: 73,6mln per i privati e 15,3mln per le pubbliche amministrazioni.
Il nuovo Conto Termico è stato modificato rispetto alla versione precedente: semplificazione delle misure d’accesso al meccanismo (esempio: predisposizione di una lista di prodotti idonei, con potenza termica fino a 35 kW, per i quali si potrà usufruire di una procedura semi-automatica di accesso agli incentivi), ampliamento della tipologia di interventi che possono godere di agevolazioni (edifici a energia quasi zero, building automation, illuminazione efficiente), aumento degli incentivi al solare termico, nuovi soggetti beneficianti (cooperative sociali e le società di patrimonio pubblico) e aumento delle dimensioni massime degli impianti ammissibili.
Di seguito vi presentiamo, in collaborazione con l’Associazione Codici, le caratteristiche del Conto Termico in vigore: dal gestore alle modalità d’accesso fornendo istruzioni anche su quali possono essere i soggetti idonei a richiedere il Conto Termico, strumento che può agevolare e promuovere interventi di efficienza energetica anche nelle case dei consumatori privati.
Che cos’è il conto termico?
Il conto termico è uno strumento di incentivazione introdotto dal Decreto Ministeriale del 28 dicembre 2012 indirizzato alla Pubblica Amministrazione e ai Soggetti privati. Copre fino al 40% delle spese sostenute per due categorie di interventi:
- Quelli atti ad incrementare l’efficienza energetica dell’involucro di edifici esistenti;
- Quelli finalizzati alla sostituzione di impianti esistenti per la climatizzazione invernale con impianti a più alta efficienza o alimentati da fonti rinnovabili.
Il nuovo Conto Termico, in vigore dal 31 maggio 2016, già introdotto dal decreto 28/12/2012, semplifica il meccanismo a sostegno degli interventi per incrementare l’efficienza energetica e la produzione di energia termica da fonti rinnovabili.
Con il nuovo Conto Termico è possibile riqualificare gli edifici per migliorarne le prestazioni energetiche, riducendo così i costi dei consumi. La PA in questo modo può implementare le direttive sull’efficienza energetica ed apportare il suo contributo per rendere il Paese sempre più efficiente.
Possono beneficiarne le pubbliche amministrazioni, le imprese ed i privati.
I fondi a disposizione ammontano a 900 milioni di euro annui, di cui 200 destinati alla pubblica amministrazione. Questa cifra proviene dalla componente A3 della bolletta elettrica: incentivi alle fonti rinnovabili e assimilate
Chi si occupa della sua gestione?
Responsabile della gestione del meccanismo e dell’erogazione degli incentivi è il Gestore dei Servizi Energetici(GSE). La gestione è stata ampliata e semplificata: la modalità di accesso al conto termico e gli interventi di efficienza che si possono attuare, la dimensione degli impianti ammissibili, che inoltre è stata aumentata.
Di quali cifre destinate agli incentivi parliamo?
È stato aumentato il limite per la loro erogazione in un'unica soluzione, si è passati dai precedenti 600 euro agli attuali 5.000 euro, inoltre le tempistiche di pagamento sono state ridotte passando da 6 a 2 mesi.
Gli incentivi previsti sono più elevati e possono ammontare:
- Fino al 65% della spesa sostenuta per gli "Edifici a energia quasi zero", ovvero quegli immobili che consumano pochissima energia;
- Fino al 40% per gli interventi di isolamento di muri e coperture, per la sostituzione di finestre, per le caldaie a condensazione;
- Fino al 50% per gli interventi di isolamento termico e fino al 55% nel caso di isolamento termico e sostituzione delle finestre, se abbinati ad esempio, al solare termico o alle pompe di calore;
- Anche fino al 65% per pompe di calore, caldaie e apparecchi a biomassa, sistemi ibridi a pompe di calore e impianti solari termici;
- Fino al 100% delle spese per la Diagnosi Energetica e per l’Attestato di Prestazione Energetica (APE) per le Pubbliche Amministrazioni, il 50% per i soggetti privati.
Quali sono i soggetti che possono richiedere il conto termico?
I soggetti che possono richiedere gli incentivi del conto termico sono sia le pubbliche amministrazioni che i privati.
Come si accede?
L’accesso ai meccanismi di incentivazione può essere richiesto direttamente oppure attraverso una ESCO (Energy Service Company). Le Pubbliche Amministrazioni possono sottoscrivere un contratto di prestazione energetica, i soggetti privati possono accedervi anche mediante un contratto di servizio energia.
Gli incentivi
Gli incentivi sono corrisposti dal GSE attraverso rate annuali che hanno una durata che può andare dai 2 ai 5 anni, a seconda della tipologia di intervento e della sua dimensione, oppure possono essere erogati in un’unica soluzione, nel caso in cui l’ammontare dell’incentivo non superi i 5.000 euro.
Il consumatore deve tenere ben presente che gli incentivi del nuovo Conto Termico non sono cumulabili con altri incentivi statali.
Tra gli interventi incentivabili rientrano: gli interventi di incremento dell’efficienza energetica negli edifici esistenti, questi riservati alla Pubblica Amministrazione, come ad esempio, la sostituzione di serramenti e la coibentazione di pareti e coperture, insomma tutti quelli interventi che rientrano nell’efficientamento dell’involucro.
La sostituzione di impianti esistenti per la climatizzazione invernale con impianti a più alta efficienza. Inoltre rientrano tutti quelli interventi finalizzati a produrre energia termica da fonti rinnovabili e di sistemi ad alta efficienza. Come ad esempio la sostituzione di impianti esistenti con generatori alimentati a fonti rinnovabili come le pompe di calore e le caldaie a biomassa.
Modalità di accesso
Vi sono 2 modalità di accesso agli incentivi: diretto per gli interventi realizzati dalle Pubbliche Amministrazioni e dai soggetti privati, oppure su prenotazione per gli interventi ancora da realizzare. La richiesta degli incentivi in accesso diretto deve avvenire attraverso l’apposito applicativo informatico “Portaltermico”, entro 60 giorni dalla data di conclusione dell’intervento va inviata la documentazione per essere ammessi all’incentivo. La richiesta di prenotazione deve essere accettata dal GSE, che successivamente erogherà la somma corrispondente all’incentivo spettante.