Alma Laboris Business School - Efficienza Energetica: Nuove frontiere dell’Energy Management

Efficienza Energetica: Nuove frontiere dell’Energy Management

Efficienza Energetica: Nuove frontiere dell’Energy Management

L’efficienza energetica non è che una delle leve a disposizione per ridurre l’impatto delle emissioni climalteranti.

 

Oggi le imprese, per rimanere competitive, sono chiamate a ripensare i propri prodotti e servizi, affinché siano meno impattanti nella fabbricazione e nell’utilizzo finale. Questo comporta una revisione della catena di valore delle imprese, che parte dall’efficientamento della filiera di approvvigionamento e passa per una migliore gestione di tutte le risorse e per l’applicazione dei principi dell’economia circolare, in sinergia con l’energy management presso i propri siti produttivi.

Si tratta di concetti che si possono condensare in poche righe, ma che in pratica richiedono cambiamenti consistenti nel modo di gestire il proprio business. In particolare richiedono una spinta forte alla collaborazione fra le diverse funzioni aziendali e un coinvolgimento più attivo del personale. Elementi che possono essere favoriti dall’impiego di sistemi di gestione efficaci, ma soprattutto da un uso intelligente delle nuove tecnologie. Gli incentivi messi a disposizione dal Governo, come l’iper e il super ammortamento possono rivelarsi utili in questa fase di trasformazioni, ponendo le basi per conoscere meglio i propri processi e per dotarsi degli strumenti di comunicazione interna richiesti.

 

Partire dai Sistemi di Gestione per l’Energia

In relazione al tema energetico, il consiglio è quello di partire dai sistemi di gestione dell’energia – assicurandosi di avere un energy team che rappresenti le varie funzioni e diverse competenze (oltre a un energy manager capace) – e da procedure di valutazione dei benefici multipli dell’efficienza energetica. Lo scopo è quello di comprendere un po’ per volta che l’energia non rappresenta solo una commodity caratterizzata da un certo costo, ma anche una leva di business nell’ottica di Parigi. Valutare i benefici non energetici non significa solo trovarsi con valutazioni più interessanti dei business plan degli investimenti nell’energy management, ma anche poter fare leva su concetti meno tecnici e più comprensibili ai decisori e ai finanziatori per convincerli a investirci sopra.

Nel tempo l’energy management sarà sempre più connesso alla sostenibilità e alla gestione efficiente di tutte le risorse: energia; acqua; materia; emissioni; rifiuti. L’energia va collegata alle quantità di materia prima utilizzata nel processo, alle emissioni e alla produzione, cercando di valutare come interventi sulla gestione efficiente delle risorse possano migliorare i profitti riducendo i costi e/o aumentando la produzione. La visione dell’energy management deve estendersi nel tempo oltre i confini fisici dell’azienda e basarsi sulla collaborazione con le altre funzioni della sostenibilità.

 

A tal fine bisognerà ripensare la propria impresa. Ecco alcuni spunti di riflessione: ripensare prodotti e servizi, mettendone in discussione le basi (e.g. asciugatura mani nei bagni pubblici, cucina a induzione, etc.); ottimizzare i processi produttivi, cercando di usare meglio le risorse (partendo dal layout e dalla capacità produttiva, per poi passare ai componenti); rivedere le catene di distribuzione; migliorare il packaging; produrre nuovi materiali per l’edilizia, l’industria, i servizi e i beni di consumo; sviluppare nuovi prodotti per la generazione, il trasporto e lo stoccaggio di energia; informare e coinvolgere la propria forza lavoro; ridurre l’uso di materie prime non rinnovabili e dannose.

Fonte: Dario Di Santo

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